Il mondo da costruire con i mattoncini, le avventure da superare, le interazioni da stringere con gli altri giocatori sono le ampie possibilità che il videogame Minecraft offre a tutti i programmatori che lavorano sul progetto: una piattaforma aperta per rendere i bot sempre più simili agli umani
C’è una cosa in cui l’intelligenza artificiale ancora non riesce a funzionare al meglio: processare, valutare e agire con flessibilità e creatività momento per momento in condizioni complesse. I ricercatori di Microsoft non si arrendono a questa realtà e decidono di sperimentare queste abilità in un videogioco, Minecraft, che dovrebbe aiutare l’intelligenza artificiale a svilupparle. Il progetto si chiama Malmo e sfrutta le caratteristiche del gioco per far crescere queste potenzialità: imparare dagli altri, interagire con l’ambiente circostante e utilizzare ciò che si apprende per superare le sfide di volta in volta offerte.
Costruire un mondo virtuale con i mattoncini
Minecraft è un gioco in cui i partecipanti hanno libertà di azione, usano dei cubetti per costruire quello che vogliono, comunicano tra di loro, si confrontano e si scontrano a volte. Si trovano ad esplorare il mondo che loro stessi hanno costruito con i mattoncini colorati e a superare con creatività anche delle avventure per la sopravvivenza. Insomma, devono fare tutto ciò che un computer sembra impossibilitato a fare. Il creatore del videogioco è un programmatore svedese, Markus Alexej Persson, meglio noto nel mondo del gaming come Notch. A lui si fa risalire anche la società svedese di videogiochi Mojang. Esiste una versione modificata del gioco per Pc nella quale ci sono personaggi, attività ed elementi aggiuntivi. E la tanta libertà di azione che lo contraddistingue equivale a una prateria sperimentale per gli sviluppatori che vogliono testare in esso l’intelligenza artificiale.
Tutti i programmatori sono benvenuti
Il capo del progetto di ricerca si chiama Katja Hoffman e fa parte del gruppo Intelligenza e percezione delle macchine al Microsoft Research Cambridge. Nel suo curriculum un dottorato in informatica all’Università di Amsterdam e una carriera dedicata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La caratteristica fondamentale di questa iniziativa è la sua apertura a tutta la comunità di sviluppatori. La piattaforma, che gira su Mac OS, Windows e Linux, è infatti disponibile su GitHub a tutti i programmatori che vogliano cimentarsi in questo progetto. Lo scopo finale dell’iniziativa, comunque, va molto al di là del videogioco: facendo crescere le potenzialità dell’intelligenza artificiale si arriverà un giorno a poter risolvere alcune attività della vita quotidiana come la cucina e il bucato grazie al computer.
Le potenzialità dell’intelligenza artificiale
Uno degli obiettivi sicuramente più difficili da raggiungere per Malmo sarà la comprensione della comunicazione: «Abbiamo allenato l’intelligenza artificiale a identificare gli schemi del parlato, ma la tecnologia non ha nessuna comprensione del loro significato», ha detto Katja Hoffman quando il progetto è stato reso pubblico. Una delle sfide principali per i ricercatori sarà quindi quella di creare dei bot che permettano di comprendere gli umani come solo un umano saprebbe fare. «Minecraft è molto simile al mondo reale per molti versi», ha commentato Jose Hernandez-Orallo, professore alla Technical University di Valencia, in Spagna, che ha potuto partecipare alla fase iniziale del progetto, prima che diventasse pubblico. Oggi tutti i programmatori che lavorano su Malmo hanno la possibilità di confrontarsi e controllare a vicenda i progressi fatti. Alcuni professori hanno scelto di introdurre le esercitazioni di programmazione su Malmo nei loro corsi. Hernandez-Orallo ne è convinto: «Questo progetto avrà un impatto sull’istruzione, almeno a livello universitario», ha detto.