La tecnologia di Docety può essere usata da enti, università, comuni e istituzioni interessate da chiusure e ordinanze restrittive
Scuole e università chiuse in Lombardia e Veneto, atenei bloccati anche in altre regioni come Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Uffici, attività sportive, musei chiusi ed eventi rimandati. Nelle zone dei focolai di nuovo coronavirus nel Nord del paese ma in parte anche nelle regioni limitrofe, colpite in modo minore, almeno fino a questo momento. Mai come in questa fase si stanno (ri)scoprendo i benefici dello smart working, in certi casi, e dell’e-learning sul lato formativo.
L’offerta di Docety
Per questo Docety, una piattaforma che rende possibile seguire videocorsi, lezioni private e seminari, offrirà accesso gratuito alla propria tecnologia a tutte le realtà pubbliche e private coinvolte nell’emergenza coronavirus. Il tutto insieme al centro di ricerca Lo Stilo di Fileta. L’iniziativa si rivolge a enti pubblici, servizi di soccorso e aziende coinvolte nelle aree del contagio che abbiano la necessitò di “erogare seminari di formazione online o diffondere comunicazioni critiche”. D’altra parte Docety si propone anche a università, istituti privati, laboratori, centri di ricerca, scuole di formazione chiusi in seguito alle ordinanze regionali.
“Qualora si intendesse erogare un corso o parte del corso attraverso Docety potranno essere stipulati protocolli di intesa appositi o Mou per riconoscere da parte dell’ente erogatore i relativi crediti formativi (Cfu o Ects) – si legge in una nota – a questo scopo, lo Stilo di Fileta sarà a disposizione per consulenze mirate a tutti gli enti di ricerca che volessero usufruire dei servizi di Docety e stipulare convenzioni”. Tutt, occorre ribadirlo, in modo gratuito.
Informazione e formazione
L’operazione della startup molisana ha diversi obiettivi: da una parte favorire comunicazioni tempestive alla popolazione, corsi di formazione agli operatori del soccorso, informazioni ufficiali ai propri dipendenti e veicolare qualsiasi contenuto di pubblica utilità, in una fase in cui spostamenti e assembramenti in luoghi chiusi sono fortemente sconsigliati o, in alcuni casi, vietati. Dall’alta favorire dove possibile il proseguimento dell’attività scolastica o accademica, mettendo a disposizione la piattaforma a tutti gli istituti, le scuole e le università che hanno dovuto chiudere per contenere contenere il contagio, anche se la chiusura dovesse continuare nel prossimo futuro. Per beneficiare dell’iniziativa è necessario collegarsi a https://www.docety.com/supportoenti e compilare il modulo oppure scrivere una mail a [email protected], per essere contattati dal personale di Docety.
Qualche esempio concreto
Esempi concreti di utilizzo della piattaforma? Un Comune in quarantena o nelle zone limitrofe che debba aggiornare i propri cittadini su come affrontare la situazione potrà invitare la popolazione, attraverso i propri canali, a seguire live un video corso dedicato (o accedervi on demand in un secondo momento) tenuto da sindaco, assessori competenti o esperti. Gli amministratori potrebbero fornire un aggiornamento sui contagi, le misure da seguire per richiedere il tampone, indicazioni su spesa e approvvigionamenti, su come accedere a servizi pubblici sospesi o ancora in corso, prevenzione e così via.
Allo stesso modo, un’organizzazione di soccorso potrebbe erogare a tutto il proprio team corsi di formazione per assistere, riconoscere e gestire casi di contagio, misure preventive da mettere in atto, azioni di pronto intervento. Università, istituti privati, laboratori, centri di ricerca attualmente chiusi potranno infine offrire ai propri docenti accesso a Docety per tenere videolezioni live e interattive con i propri studenti ed esami, senza interrompere il programma accademico.
Palmieri: “Deve mobilitarsi l’ecosistema dell’innovazione”
“Ora più che mai l’Italia viene messa alla prova e si confronta con le opportunità offerte dalla trasformazione digitale – ha detto Nicola Palmieri, Ceo e cofondatore di Docety – pensiamo che tutto l’ecosistema dell’innovazione possa e debba fare qualcosa per affrontare la situazione, condividendo soluzioni, strumenti e tecnologie per non bloccare il paese e arginare la diffusione del virus”.