Il “copia e incolla” da internet è sempre più difficile: nelle università si sta diffondendo Compilatio, un software anti-plagio che in poco tempo calcola la percentuale di testo copiato dal web
Tempi duri per gli studenti furbi. A porre fine al “copia e incolla” delle tesi di laurea ora è arrivato “Compilatio”, un software anti-plagio che terrorizza i ragazzi ma aiuta i docenti a scoprire chi sceglie la strada più facile al posto dello studio e della fatica di costruire una tesi. Il fenomeno della copiatura non è da sottovalutare: quattro su cinque studenti confessano di ricorrere al “copia e incolla” e sono nove su dieci gli insegnanti che hanno già fatto fronte alla problematica del plagio.
Secondo i dati diffusi dalla società “Compilatio”, il 7% delle tesi sono fatte in questo modo. Il plagio non è un fenomeno recente, ma con l’arrivo di Internet questo fenomeno ha subito una forte impennata. Il web è infatti la fonte principale di ricerca nei lavori degli studenti in quanto costituisce una grande miniera di informazioni completamente libera di accesso, gratuite e sempre disponibili. Basta pensare che analizzando 50 tesi di laurea prese a caso dal sito dell’Università degli Studi di Pisa, risulta che quasi la metà contiene più del 15% di similitudini da Internet. Solamente il 20% delle tesi di laurea contiene meno del 5% di similitudini dalla Rete. Una cattiva consuetudine destinata a finire perché la caccia ai copioni ormai è una realtà in molti atenei che si sono dotati di questo sistema in grado di intercettare le copiature.
All’università Bicocca, per esempio, “Compilatio” è un alleato per circa 200 docenti: è molto semplice da usare ma anche approfondito per quanto riguarda la ricerca. Il programma richiede l’autenticazione dell’utente: una volta dentro la piattaforma, i testi vengono valutati e viene riportata la percentuale di copiatura. Dei bollini verde, giallo o rosso promuovono o bocciano la tesi. E’ possibile consultare un rapporto creato dal programma e vedere attraverso i link riportati la fonte da dove è stata copiata la tesi. Quando si avvia l’analisi di un testo, inizia una lunga ricerca nelle fonti bibliografiche ma anche sitografiche: se non sono citate vengono scovate in modo preciso. Il virgolettato non viene considerato come copiatura ma come citazione.
Non solo. Il testo analizzato può essere messo in una “biblioteca digitale” da cui va attingere il programma. Può capitare di tutto quando uno studente presenta il proprio lavoro al docente che usa “Compilatio”: mediamente lo studente è onesto, quello che scrive lo cita; qualche ragazzo, invece, va in tesi online e copia completamente i testi. Numerosi test hanno dimostrato che i risultati di un’analisi sono del tutto affidabili e quasi del tutto esaustivi. Tuttavia un’analisi è effettuata ad una data precisa, è dunque possibile che i risultati evolvano nel tempo: dei documenti sono messi in linea, altri spariscono; è quindi possibile riavviare l’analisi di un documento per compararlo con le nuove fonti messe a disposizione. Sono molti gli atenei che hanno deciso di dare battaglia ai copioni: in particolare a Milano, a Pavia, a Venezia a “Ca’ Foscari” ma anche in Toscana.