Secondo alcune fonti, Donald Trump e Hillary Clinton starebbero guardando a personaggi del mondo tech per due posizioni chiave. In caso di vittoria, Trump inserirebbe Peter Thiel alla Corte Suprema, Clinton nominerebbe il primo Segretario del Tesoro donna della storia: Sheryl Sandberg, numero due di Facebook
Comunque andranno le elezioni americane di novembre, per la Silicon Valley sarà un successo. Che vinca Hillary Clinton, o che vinca Donald Trump ci saranno anche loro: i miliardari della valle di silicio, la classe dirigente delle aziende tech, quelli che Federico Rampini in un suo libro ha definito “i padroni della Rete”. Donald Trump e Hillary Clinton hanno messo gli occhi su due personalità prese direttamente dal mondo dei colossi digitali. Si pensa che il candidato repubblicano, in caso di vincita alle elezioni, nominerà il miliardario Peter Thiel, tra i fondatori di PayPal, alla Corte Suprema. Sul versante democratico, invece, gira la voce che se Clinton diventerà Presidente farà di Sheryl Sandberg, numero due di Facebook, Segretario del Tesoro.
In principio è stato Obama
Il mondo dell’innovazione digitale è entrato nelle stanze della politica in primo luogo con Barack Obama. Ancora prima di essere eletto, questo Presidente ha dimostrato una predilezione per gli strumenti digitali. La sua è stata la prima campagna elettorale ad aver usato massicciamente i social network e le dinamiche di comunicazione virali, focalizzate su piccoli gruppi e sull’interazione. Da Presidente, poi, Obama ha spesso invitato alla Casa Bianca i dirigenti dei colossi della Silicon Valley, e nel 2015 ha condotto una vera “chiamata alle armi” per sviluppatori, programmatori e ingegneri pescati qua e la dalle grandi aziende tech per operare una profonda digitalizzazione della pubblica amministrazione, partendo dalla necessità di creare la piattaforma online per la sanità, healthcare.gov, fino ai progetti per diffondere le competenze digitali nelle scuole. Per migliorare il sito per l’assistenza sanitaria, file e file di specialisti hanno lasciato le loro posizioni in Silicon Valley per dedicarsi alla cosa pubblica. Obama voleva rendere il governo più “user-friendly” e per farlo si è rivolto al mondo dell’innovazione. Tuttavia, un conto è impiegare degli specialisti su singoli progetti. Un altro è nominare in posizioni di vero potere, come la giustizia o il tesoro, personalità che hanno costruito le loro carriere nel mondo della Rete. La Silicon Valley non era mai entrata nelle “stanze dei bottoni”, ma ora, evidentemente, è giunto il momento.
Un multi-miliardario alla Corte Suprema
Secondo alcune fonti anonime riportate dall’Huffington Post sarebbe stato lo stesso Thiel a riferire ad alcuni amici della potenziale nomina. Se succedesse veramente, Thiel entrerebbe nel record del più ricco rappresentante della Corte Suprema dell’era moderna, con un patrimonio stimato di 2.7 miliardi di dollari. Thiel, che di mestiere fa il venture capitalist, è al decimo posto nella lista Midas di Forbes, che classifica ogni anno gli investitori nel settore tech e scienza. Oltre ad aver fondato PayPal, il sistema di pagamenti online, con Elon Musk e Max Levchin, oggi è il presidente di Palantir, fondata insieme ad Alex Karp, suo compagno di stanza alla scuola di legge di Stanford. Palantir è un’azienda che si occupa di data-mining, cioè l’analisi e l’elaborazione dei dati con fini precisi, che è sostenuta finanziariamente addirittura dalla CIA, che si sarebbe appoggiata alla società per rintracciare Osama Bin Laden. E’ nel board di Facebook, dove ha investito quando il social network era ancora agli albori. La sua carriera da legale comprende, oltre alla Stanford Law School, anche un periodo di lavoro di 7 mesi nel prestigioso studio legale di New York Sullivan & Cromwell. Lo scorso maggio Donald Trump ha diffuso una lista di 11 potenziali nominativi per la Corte Suprema, dove non compare Thiel, ma la lista, come è stato espressamente detto dal candidato “non è definitiva e vuole solo rappresentare la tipologia di principi costituzionali a cui tengo”. Peter Thiel è miliardario che supporta il matrimonio omosessuale (è apertamente gay), che lancia progetti bizzarri per l’estensione della vita, e che sarebbe un nome decisamente diverso rispetto a quelli apparsi nella lista. E’ comunque un repubblicano di ferro, che ha dato milioni di dollari in supporto alle campagne di Ted Cruz e Carly Fiorina. E’ pronto a battersi per gli omosessuali, ma speso si è espresso contro le donne e contro gli indigenti. Nel libro che ha scritto nel 2014, “Zero to one” ha apertamente difeso i monopoli affermando che “la competizione è per i perdenti”.
Il primo Segretario del Tesoro donna della storia
Se Thiel sarebbe il primo uomo apertamente omosessuale alla Corte Suprema, Sheryl Sandberg sarebbe la prima donna nella storia degli Stati Uniti a ricoprire il ruolo di Segretario del Tesoro. La fonte questa volta è Politico, che sostiene come le “resistenze” da parte del Chief Operating Officer di Facebook – il direttore operativo, praticamente il braccio destro di Zuckerberg – a lasciare la Silicon Valley per qualche posizione politica cadrebbero rispetto alla prospettiva di ricoprire un ruolo di tale importanza, che per di più ha una forte valenza significativa e storica, non essendo mai stato affidato a una donna. Sandberg, 47 anni, è un’attivista per la parità dei sessi e per l’incremento di presenze femminili nelle posizioni di potere. Ha scritto “Lean in”, tradotto in italiano con “Facciamoci avanti”, dove analizza in maniera spietata quanto brillante la condizione femminile sui luoghi di lavoro. Prima ancora di pubblicare il libro, Sandberg ha parlato in un TED in cui offre consigli a tutte le donne che vogliono “farsi avanti”, a cui dice “sedetevi ai tavoli, sceglietevi un partner che sia un vero compagno e non mollate mai nessun progetto prima di esserne fuori definitivamente”. Laureata in economia ad Harvard, prima di approdare a Facebook Sandberg è stata vice presidente globale delle vendite online di Google ed è stata a capo dello staff del Dipartimento del Tesoro. Se Facebook oggi è un’azienda che fa profitti lo si deve a lei. E’ lei che ha spinto per adottare un modello di business fondato sulla pubblicità, su ads presenti ma “discrete”. Sandberg dentro Facebook sovrintende tantissimi settori, comprese vendite, marketing, risorse umane e comunicazioni. L’esperienza per guidare il Tesoro Usa non le manca: vedremo se riuscirà a portare l’innovazione anche nell’ambiente politico.