Gianni Degli Antoni si è spento a 81 anni: fu uno dei primi professori di informatica in Italia e un precursore della scuola digitale. Il ricordo di chi l’ha conosciuto
Alla fine degli anni Sessanta parlava di cibernetica. Negli anni Ottanta aveva lanciato l’idea del registro elettronico e raccontava della possibilità di introdurre l’informatica nella didattica. Lui è sempre stato avanti: Gianni Degli Antoni, l’eccentrico professore che ha cambiato il volto dell’Università Statale di Milano e la storia di migliaia di ragazzi, se n’è andato all’età di 81 anni. L’avevo conosciuto all’inizio del mio percorso da giornalista. Era arrivato a Crema come un innovatore e lo è stato. Aveva avuto il coraggio di creare in una piccola città di provincia uno dei tre dipartimenti di informatica. Il primo corso di laurea in informatica iniziò nell’anno accademico 1995-96 in una sede provvisoria. L’anno successivo, il 12 dicembre 1996, il Polo Didattico e di Ricerca di Crema venne inaugurato ufficialmente negli edifici precedentemente occupati dalla Olivetti. Nel luogo dove era nata la prima macchina da scrivere elettrica del mondo, dove si era passati dalla meccanica all’elettronica, ora quel fisico piacentino arrivato dalla Normale di Pisa, era pronto a lanciare una nuova sfida.
La prima volta che lo incontrai non mi resi conto di aver di fronte uno degli uomini chiave dell’Accademia italiana ma capii subito che quel professore era un genio. Non solo sembrava tale dall’aspetto fisico, da quei lunghi capelli bianchi che lo facevano somigliare ad Albert Einstein ma era un genio perché sapeva essere profetico. Prima di qualsiasi riforma della scuola, di qualsiasi scelta della politica, aveva capito che era necessario unire impresa e Università; stringere rapporti tra le scuole primarie, secondarie e l’ateneo. Aveva deciso di puntare tutto sui giovani, su quel rapporto che sapeva creare con i suoi studenti. Gianni Degli Antoni, aveva messo un piede a Crema, uno a Milano e uno nel mondo perché aveva intuito prima di altri che avremmo dovuto guardare alla Cina. La globalizzazione lui l’aveva anticipata.
Il professore aveva una marcia in più: ogni volta che lo incontravi sapeva spiegare anche ai più ignoranti l’applicazione della tecnologia nella nostra vita. E’ stato capace di tradurre una disciplina in un alfabeto alla portata di tutti. Degli Antoni aveva la vista lunga, sapeva guardare oltre l’oggi; non si fermava di fronte alla miopia della politica incapace di investire in questo settore in Italia. Lui è andato avanti.
Il suo curriculum è la sua storia: dalla fondazione dell’istituto di cibernetica nel 1977 alla nascita del Centro Televisivo Universitario alla creazione dell’Associazione italiana per la multimedialità. Gianni Degli Antoni ha trascorso i suoi 81 anni da innovatore tanto da essere riconosciuto tale dall’Onu nel 2009. Una volta lasciata l’Università di Crema, in città non si era più visto. Era stato capace di mettersi da parte. Di lasciare il posto ad altri. Da un decennio non lo si sentiva. Di lui, son certo, si ricorderanno per sempre i ragazzi che hanno avuto il dono di conoscerlo, di assistere ad una sua lezione.