Marco De Rossi, fondatore di Oilproject, lancia oggi WeSchool, la piattaforma per innovare la lezione frontale con un ambiente collaborativo e interattivo
Marco De Rossi colpisce ancora. Classe ’90, nel 2012 ha fondato Oilproject, probabilmente il più seguito sito di e-learning in Italia con 1,6 milioni di studenti che ogni mese cercano ripetizioni e video lezioni. Oggi ha lanciato WeSchool, una piattaforma per “aiutare i docenti a fare didattica collaborativa in classe”. La piattaforma permette agli insegnanti di fare lezioni molto diverse dal classico schema frontale: con WeSchool, infatti, si può passare da un video di Youtube a un corso di inglese di Duolingo, si può integrare un Google Docs con una ultim’ora di una testata internazionale. Insomma, qualsiasi contenuto o servizio disponibile su internet si può inserire nella piattaforma e utilizzare direttamente all’interno di essa, senza dover mai uscire dall’ambiente collaborativo scolastico. Ovviamente, oltre ai contenuti di internet si possono inserire anche i libri di testo. Non è tutto: WeSchool ha un sistema per permettere ai professori di creare quiz, videoquiz, test e verifiche in modo semplice, abilitando un insegnamento personalizzato a seconda delle esigenze della classe.
Tutto in un unico ambiente
WeSchool viene lanciata oggi in italiano, inglese e spagnolo. “Finora ci eravamo concentrati solo sullo studio fuori dalla scuola – ci ha detto De Rossi – era arrivato il momento di fare qualcosa per cambiare anche la scuola stessa. E così è nato WeSchool”. Per molti insegnanti non è facile stare al passo con la digitalizzazione della scuola, non è semplice “ripensare” le loro lezioni integrando le tecnologie e tutti i contenuti che non sono semplicemente il libro di testo (ma sono essenziali per offrire agli studenti un apprendimento completo). “Così con WeSchool abbiamo dato ai prof i “superpoteri”: in una sola piattaforma possono usare tutti gli strumenti e i contenuti che vogliono, in un solo ambiente possono costruire una lezione coinvolgente ed estremamente interessante per gli studenti. – continua De Rossi – È con questo approccio aperto e inclusivo che proviamo a fare il grande salto e sfidare i grandi player internazionali come Google Classroom, Apple iTunes U e Edmodo”.
Il fattore gioco
La piattaforma permette al docente di formare gruppi di lavoro, di far giocare gli studenti e ottenere da loro feedback in tempo reale. Il fattore “gioco” è molto importante per capire perché usare una piattaforma del genere a scuola. “Se mentre fai un esercizio o se mentre studi, ti diverti, l’apprendimento sarà mille volte più efficace” dice De Rossi. La chiave è questa: una lezione di cui lo studente non riconosce l’utilità o il senso risulta noiosa, ma soprattutto inefficace. Riuscire a creare percorsi di studio coinvolgenti, che riflettono il modo in cui oggi si apprende e ci si informa, invece, è essenziale per cambiare la scuola. WeSchool permette di gestire le attività della classe e creare esercizi e verifiche con 9 tipologie di quiz diversi (dal memory fino al cruciverba e ai videoquiz).
Interfaccia semplice e feedback immediati
Design lineare e colorato, interfaccia semplice realizzata pensando che non dovrà essere usata da tecnici dell’informatica, ma da professori che fino al giorno prima avevano usato solo libro e lavagna. “Non bisogna essere degli smanettoni. I 2000 studenti e docenti che l’hanno già sperimentata ci hanno dato ottimi riscontri”. Il sistema dei feedback permette ai prof di capire subito quando qualcuno non ha capito: “Quando ero al Liceo il prof capiva che qualcosa era andato storto solo quando, a distanza di settimane dalla spiegazione, prendevamo 5 nella verifica” – dice Marco De Rossi – con WeSchool il docente può inviare domande in tempo reale durante la lezione e avere sempre il polso su quello che è meglio rispiegare. E proprio il mio Liceo tra l’altro, il Manzoni di Milano, è stato uno dei primi ad adottare la piattaforma”.
Con il lancio di oggi di WeSchool, la startup Oilproject, finanziata da Club Digitale, TIM Ventures e Club Italia Investimenti, sposta il suo focus dall’Italia all’Europa e cambia anche il modello di business: da un modello pubblicitario si passa a un modello su abbonamento. WeSchool verrà venduta alle scuole con un modello a licenza annuale. In mancanza di banda larga nell’istituto si può usare in modalità BYOD, cioè con i dispositivi personali degli studenti.