L’Istituto Tecnico Economico “Enrico Tosi” di Busto Arsizio è una scuola innovativa e sperimentale: ce la siamo fatta raccontare direttamente dagli studenti
Nell’Istituto Tecnico Economico Enrico Tosi di Busto Arsizio il motore del cambiamento sono gli studenti. Ragazzi giovanissimi, non convenzionali, dalla mente creativa che vogliono innovare la scuola da dentro. “Da noi non è mai così definitivo chi apprende e chi insegna, chi è docente e chi è discente. Da noi gli studenti si sentono davvero protagonisti perché costruiscono, con i docenti, curricola innovativi e personalizzabili attraverso percorsi d’apprendimento mirati” dicono dall’istituto. Una scuola pubblica che sperimenta un percorso di quattro anni per il conseguimento del diploma (invece dei 5 anni convenzionali) con una metodologia di matrice anglosassone, in cui si studiano sei lingue (inglese, francese, tedesco, cinese, russo e spagnolo) e con una didattica profondamente innovativa. Le aule del “Tosi” sono flessibili, si adattano a metodi di apprendimento diversi. Anche il tempo scuola varia, e dalle 27-30 ore settimanali si passa a moduli flessibili per far spazio a esperienze di alternanza scuola-lavoro, stage, scambi con l’estero.
Il progetto sperimentale
Aderendo al Progetto Generazione Web l’ITE Tosi ha potuto accedere ai finanziamenti della Regione Lombardia e dotarsi di tecnologia avanzata, mentre per gli insegnanti è stato predisposto un piano di formazione adeguato. Questo progetto ha consentito di potenziare al massimo le tecnologie presenti, tanto da fare delle tradizionali aule, concepite secondo il modello della frontalità dell’insegnamento, dei nuovi ambienti di apprendimento. Rispetto alla scelta della LIM tradizionale si è optato, pertanto, per dei videoproiettori interattivi che consentissero un collegamento ai tablet degli studenti. Ma a raccontare tutta l’innovazione dell’Istituto Tosi sono gli stessi studenti, che abbiamo intervistato (assieme alla Preside) e che con molto entusiasmo e una lucida visione del futuro ci hanno descritto le loro “giornate a scuola fuori dall’aula”.
La simulazione d’impresa
Filippo Fumagalli, 15 anni, afferma: “Ho scelto l’Istituto Tosi principalmente per l’opportunità della sperimentazione in 4 anni e per le sue certificazioni linguistiche internazionali (CLIL, Content and Language Integrated Learning), ma molto presto mi sono appassionato alle attività di flipped classroom, team working e public speaking. Nella nostra scuola siamo noi che facciamo lezione e spesso in lingua inglese parlando di storia, biologia, chimica, diritto”. Filippo e la dirigente scolastica Nadia Cattaneo ci parlano del Progetto Impresa formativa simulata, una particolare modalità di alternanza scuola lavoro, che consente agli studenti, in forma simulata, di costituire la propria azienda secondo il modello e la tipologia dell’azienda reale di riferimento che svolge la funzione di tutor esterno. Gli studenti assumono i diversi ruoli sociali e imprenditoriali presenti nell’azienda tutor e curano una comunicazione adeguata al contesto e tecnologicamente avanzata. Nei primi giorni di dicembre hanno preso avvio, nelle classi terze del Tosi, alcune Imprese Simulate, incontrando i responsabili d’azienda e professionisti per avviare le attività del progetto e riflettere su alcuni temi cruciali. In particolare il dott. Giuseppe Brugnone, ex alunno del Tosi (attualmente responsabile Digital Marketing di LEGO Italia), di recente ha incontrato la classe 3DF impegnata nella creazione della propria azienda simulata nel mondo Lego. Esperienza che ha tracciato nei ragazzi una gran voglia di fare impresa.
Progetti all’estero ed esperienze di lavoro
Ilaria Magnoni, 18 anni, racconta: “Oggi sono all’ultimo anno, tra qualche mese mi aspetta la maturità. Il mio percorso al Tosi mi ha trasferito una serie di competenze significative, ma l’esperienza che più mi ha segnata è stata senz’altro far parte dello staff del World School International Forum, che nel 2015 ha visto la nostra scuola, come istituto ospitante e quindi protagonista dell’evento”. Il World School è una manifestazione nata nel 1997 in Giappone: ogni anno studenti provenienti da 21 paesi da tutto il mondo in qualità di rappresentanti delle loro nazioni si ritrovano insieme per un forum con lo scopo di creare un network di studenti e docenti e sviluppare nei giovani una prospettiva globale”. Thomas Barberi, 17 anni, spiega la sua esperienza al Progetto Alternanza Lavoro: “Faccio parte del gruppo dei 36 allievi delle classi di terza che sono stati di recente a Bolzano per un tirocinio di 2 settimane in realtà economiche dell’Alto Adige. Ho consolidato la lingua tedesca e ho visto realmente come si lavora in un’impresa. Oggi sono stato scelto dalla mia scuola per frequentare uno stage presso un’azienda nel mondo dell’informatica che durerà fino alla fine dell’anno”.
La scuola fuori dall’aula
La preside Nadia Cattaneo parla del metodo di didattica innovativa che lei e i suoi allievi definiscono “Fare scuola, Fuori la scuola”: il concetto di scuola fuori dall’aula che consente di affacciarsi al mondo del lavoro in modo pragmatico. Si tratta di una iniziativa partita circa 10 anni fa e che oggi si è consolidata nel tempo consentendo a oltre 400 studenti di conoscere realtà diverse sia economicamente che culturalmente.
A lezione di dibattito
Mara Pegoraro,18 anni e Anna Lisa Dal Zotto 18 anni: “Imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un ruolo di rappresentanza. L’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole. Competenze trasversali che formano la personalità e che sono utili soprattutto al di fuori della scuola, per affrontare un colloquio di lavoro, per sostenere un esame, per dare voce, con garbo e determinazione, alle proprie idee. Questo è ciò che ho imparato grazie a Debate, una disciplina di confronto (di origine anglosassone) che oggi mi consente di essere una persona che non ha paura di parlare e dibattere in pubblico” afferma Mara. Le ragioni del successo del Debate tra i ragazzi sono numerose, secondo la Preside Cattaneo: “L’arte del dibattere sviluppa il pensiero critico e le competenze comunicative; promuove l’autostima e la consapevolezza culturale; abitua a saper strutturare un discorso e sostenere le proprie argomentazioni, a ricercare e selezionare le fonti; ad essere cittadini consapevoli ed informati”.
Un’app per le comunicazioni scuola-studente
Andrea Basili, 17 anni, ci parla di ITE Tosi App, la app che insieme Daniele Oliva – suo coetaneo – ha ideato e sviluppato per facilitare la vita di docenti, studenti e famiglie del Tosi. La app è ancora in fase beta e al momento è stata sviluppata per il sistema android e sarà rilasciata entro fine anno scolastico. Gli studenti avranno in un’unica app tutte le informazioni, personalizzabili, ottimizzando significativamente il tempo. Le famiglie potranno accedere in tempo reale alle informazioni sull’andamento scolastico dei figli: voti, assenze, orari delle lezioni, giorni di ricevimento dei professori, circolari. Nonostante sia un istituto professionale, il 60% degli studenti del Tosi sceglie di proseguire i suoi studi all’università, ma un terzo di chi sceglie di fermarsi e di cercare lavoro, lo trova entro due mesi dal diploma: probabilmente il motivo va cercato negli strumenti che questa scuola mette a disposizione.