Si trovano fuori dal Sistema Solare e avrebbero caratteristiche favorevoli alla vita migliori di quelle della Terra. La scoperta è in uno studio pubblicato sulla rivista Astrobiology
A oltre cento anni luce da noi, ci sarebbe una ventina di pianeti più ospitali della Terra. Il team di ricercatori che ha scoperto la loro presenza li ha chiamati “super-abitabili“, indicando con questa espressione la presenza di condizioni di vita migliori rispetto a quelle del nostro Pianeta. Si tratta di un’identificazione che in futuro sarà soggetta a miglioramenti e approfondimenti, attraverso l’utilizzo di migliori strumentazioni che saranno presto a disposizione degli scienziati.
© Foto: WSU
Dove sono e chi li ha scoperti?
Gli oltre venti corpi celesti sono stati scoperti da una squadra di ricercatori provenienti dalla Washington State University e dall’Università Tecnica di Berlino. Una collaborazione proficua, che ha dato i suoi frutti attraverso la pubblicazione della notizia sulla rivista specializzata Astrobiology. Sono 24 i pianeti scoperti, candidati a essere considerati “super-abitabili” e situati a circa cento anni luce dalla Terra. Il coordinatore della squadra di ricerca, il Professor Dirk Schulze-Makuch, ha guidato il team nella selezione dei corpi celesti fra i 4.500 pianeti esterni al Sistema Solare finora noti.
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I corpi celesti selezionati ruoterebbero, secondo gli scienziati, attorno a stelle nane K, più fredde, con meno massa, meno luminosità ma più longevi di circa 70 miliardi di anni rispetto al nostro Sole. Caratteristica, che permetterebbe a questi corpi celesti una maggior evoluzione della vita rispetto a quello che avverrà sulla Terra. La distanza dei 24 pianeti dal loro Sole è inoltre adatta per far sì che l’acqua possa trovarsi allo stato liquido.
© Prof. Schulze-Makuch. Foto: Sito WSU
“A volte è difficile trasmettere il principio di pianeti ‘super-abitabili’, perché pensiamo di avere il pianeta migliore”, ha commentato il Prof. Schulze-Makuch. “Abbiamo un gran numero di complesse e diverse forme di vita, e molte che possono resistere in ambienti estremi. È bello avere una vita adattabile, ma questo non significa che abbiamo il meglio di ogni cosa”.
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In futuro altre informazioni sui pianeti “super-abitabili”
“Con i prossimi telescopi spaziali avremo la possibilità di ottenere più informazioni, quindi è importante selezionare alcuni obiettivi”, ha sottolineato il Professore a capo del team di ricercatori impegnati nella scoperta dei pianeti “super-abitabili”. “Dobbiamo concentrarci su determinati pianeti, che hanno le condizioni di vita più promettenti per una vita complessa”. Tuttavia, sottolinea il Prof. Schulze-Makuch, rimanere ancorati alla ricerca a tutti i costi di una seconda terra potrebbe andare a discapito proprio dell’identificazione di pianeti “che potrebbero essere più adatti alla vita rispetto al nostro”.