La stanza Snoezelen è un percorso multisensoriale che permette agli studenti con disabilità di rilassarsi ed avere effetti positivi sull’umore e sul comportamento
Snoezelen è una parola nata dalla contrazione di due termini olandesi, snuffelen (cercare) e doezelen (rilassare) ma è anche il nome di un’aula che l’istituto “Alessio Narbone” di Caltagirone ha voluto realizzare per dare una chance in più d’inclusione, per mettere al centro l’uomo. La “snoezelen room” siciliana è l’unica presente in una scuola del Sud Italia. L’ha voluta con tutta la sua energia il dirigente, Francesco Pignataro, che ha capito l’importanza della multisensorialità per chi vive in situazioni di grave disabilità e non solo.
Che cosa è la stanza Snoezelen
La filosofia che sta dietro una classe di questo genere va ben oltre la didattica: immaginate, per un attimo, di entrare in una stanza al buio e di sentirvi inondati da suoni e immagini che pervadono l’io. Pensate di sdraiarvi su uno specchio d’acqua e ammirare il firmamento attraverso ologrammi 3D che trasmettono serenità e benessere mentre stimolazioni tattili, gustative e olfattive rimandano a ricordi di esperienze vissute seppur non espresse. Pensare alla “snoezelen room” significa provare questo tipo di esperienza realizzata in 150 metri quadrati che si raggiungono attraverso un altro percorso sensoriale: un corridoio con i muri dipinti da linee rette e curve al termine del quale si trova l’albero della vita a rappresentare la crescita e l’evoluzione dell’essere umano. E’ la prima volta che l’approccio “Snoezelen” arriva a scuola: nato in Olanda negli anni Settanta è un intervento terapeutico finalizzato al benessere della persona attraverso la stimolazione controllata dei cinque sensi, utilizzando effetti luminosi, colori, suoni, musiche e profumi.
L’aiuto che viene dai sensi
E’ stato spesso usato nel campo delle disabilità ma anche per la cura delle persone con demenza. In alcune residenze per anziani, a Nizza e Casier, le camere per gli ospiti affetti dal morbo di Alzheimer sono studiate secondo la terapia di “Snoezelen”. L’assistenza basata sui principi della “Snoezelen” ha un effetto positivo in particolar modo sul comportamento disturbante e rinunciatario. I risultati suggeriscono che un programma di stimolazione fatto in questo modo ha un effetto globale sull’umore e sul comportamento. Ora sarà una scuola ad esaminare i risultato sui ragazzi diversamente abili. All’inaugurazione della “Snoezelen room” non a caso hanno partecipato i vertici del ministero dell’Istruzione e non solo: il sottosegretario Davide Faraone; il dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Emilio Grasso; deputati nazionali e regionali oltre al vescovo, monsignor Calogero Peri.
L’apertura al territorio
Un’opera che diventerà un bene non solo per l’istituto “Narbone” ma anche per l’intera comunità dal momento che sarà aperta a tutto il territorio che può godere di un pulmino con nove posti a sedere e una piattaforma per i disabili su carrozzina. Ancora una volta la Sicilia dimostra di avere le carte in regola per poter competere con altri territori: ciò accade quando qualcuno come il preside Pignataro, crede nella condivisione e nella reale crescita dei ragazzi disabili.