A Tivoli ‘Riciclare è un’arte’! La sostenibilità ambientale è entrata nelle scuole grazie ai laboratori ludico didattici e a un libretto interattivo multimediale e con video nella lingua dei segni. Il progetto è stato realizzato dall’associazione Road to Green 2020 in collaborazione con il Comune e ASA Tivoli SpA. Finanziato nell’ambito dell’avviso pubblico della Regione Lazio ‘Comunità Solidali 2020’, il progetto ha l’obiettivo di spiegare in modo divertente a bambini e ragazzi i concetti di riciclo, recupero ed economia circolare.
La transizione ecologica passa per i giovani
Avvicinare le generazioni più giovani all’ambiente e ai concetti dell’economia circolare è il modo migliore per garantire una transizione ecologica in grado di rivoluzionare la società e il suo sistema economico in ottica green. Il tema è sempre più rilevante, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. È in questo contesto che nasce Road to green 2020. Spiega la presidente, Barbara Molinario: “Road to green 2020 nasce nel 2016, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale e mettere in campo progetti e attività che potessero aiutare e agevolare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda europea 2020, anno che dà il nome all’Associazione stessa. Purtroppo, come tutti sappiamo, gli obiettivi non sono stati raggiunti e oggi il nostro focus – come quello dell’Unione Europea e di tutti i Governi – è stato spostato al 2030. Una scadenza che è molto più vicina di quanto pensiamo”.
Riciclare è un’arte!
Per non arrivare impreparati, puntare sui giovani è di sicuro una scelta vincente. Con questa logica Road to green 2020, il Comune di Tivoli e ASA Tivoli SpA hanno dato il via ai corsi e ai laboratori del progetto ‘Riciclare è un’arte’, coinvolgendo gli studenti delle scuole primarie, medie e superiori di Tivoli. Sottolinea Barbara Molinario: “Partiamo dal presupposto che per cambiare la società sia necessario partire dalle nuove generazioni, insegnando loro i comportamenti virtuosi e il rispetto per l’ambiente e per l’altro, da intendersi come essere umano, animale o risorsa naturale. Attraverso percorsi ludico didattici, facciamo in modo che questi comportamenti diventino abitudini radicate e che si ripropongano nel tempo. In particolare, ci siamo focalizzati sui concetti di riciclo e recupero, insegnando loro il corretto smaltimento di ogni rifiuto, ma anche come dare nuova vita agli oggetti di scarto, senza dimenticare una piccola lezione sul non spreco. Inoltre, con i ragazzi più grandi, abbiamo fatto un percorso di comunicazione per imparare a raccontare la sostenibilità e a riconoscere le fake news, per diventare degli ambasciatori del green”. Un percorso che ha visto una risposta molto positiva da parte degli alunni, come evidenzia la Molinario: “Gli studenti si sono dimostrati molto entusiasti di questo progetto, a prescindere dall’età. Abbiamo visto grande interesse e attenzione: questo per noi è molto importante perché significa che parliamo di tematiche che a loro stanno a cuore, come quella del rispetto per l’ambiente, ma che spesso non hanno gli strumenti e le conoscenze per affrontarle come vorrebbero”.
Il ruolo centrale della formazione
Attivare percorsi di questo tipo, dunque, significa formare e informare le nuove generazioni per effettuare davvero una svolta green. Sottolinea Barbara Molinario: “Loro sono il motore del futuro e questo vale anche per l’ambiente. Oggi i giovani hanno una maggior consapevolezza del valore delle risorse naturali e di quanto sia importante preservarle e non sprecarle. Spesso sono loro che accendono i dibattiti più animati, anche su tematiche importanti. Si informano e si battono per i loro diritti, per quelli della società e dell’ambiente”. La formazione è centrale sia per le nuove generazioni sia per gli adulti. Spiega Francesco Girardi, AD di ASA Tivoli SpA: “La formazione, intesa come crescita culturale, ha un ruolo fondamentale ma è sempre più marginale e soppiantata dalla erudizione finalizzata solo al superamento di prove scritte, interrogazioni ed esami e con essi del prossimo con cui si è in perenne competizione. Formarsi per i ragazzi non dovrebbe essere solo sinonimo di studiare e riuscire a prendere tutti 10, ma trovare la propria ‘forma’ e la strada su cui incamminarsi che gratifichi e trasformi i sacrifici fatti e quelli da fare, non in frustrazione e noia, ma in occasioni di crescita personale e per i più grandi, anche professionale”.
Un libretto multimediale e inclusivo per comunicare la sostenibilità ambientale
Oltre alla formazione, per arrivare alla sostenibilità ambientale è importante anche saperla comunicare. Oggi la tecnologia supporta la comunicazione e può renderla inclusiva. Con questo intento il progetto ha previsto anche un libretto interattivo multimediale in cui sono raccolti gli interventi degli esperti che hanno partecipato ai laboratori. Tra le pagine ci sono anche dei QR code che, inquadrati con smartphone e tablet, danno accesso a dei video di approfondimenti tenuti dai vari relatori coinvolti. E, poiché la sostenibilità deve essere accessibile a tutti, sono stati realizzati dei video anche nella lingua dei segni, pensati per le persone non udenti. Spiega Barbara Molinario: “La sostenibilità ambientale è di tutti e non possiamo permettere che le disabilità ostacolino l’accesso a informazioni importanti per un’ampia fascia di popolazione. Oggi la tecnologia ci fornisce gli strumenti per creare una comunicazione più inclusiva, che può coinvolgere tutti e cinque i sensi, alcuni di questi o uno soltanto. Non avvalersi di questa opportunità significa negare a chi non vede o non sente la possibilità di fare le proprie scelte di vita, di informarsi e di costruire una propria opinione più consapevole”.
L’educazione dei cittadini attraverso le istituzioni
L’educazione dei cittadini, grandi e piccoli, alla sostenibilità ambientale e alla raccolta differenziata si traduce in azioni concrete sul territorio che passano per l’impegno di comuni e scuole. Spiega Francesco Girardi: “Il Comune e le Aziende municipalizzate delegate hanno il compito di veicolare nella fase di contatto quotidiano con gli utenti, le giuste informazioni e prassi comportamentali in modo costante e diffuso e di coinvolgere i cittadini residenti e visitatori non residenti, nella crescita della cultura ambientale applicabile in casa, in strada e in pubblico. Le scuole hanno il compito di attuare in classe, sui piani dei plessi nonché tra gli uffici amministrativi, le poche e semplici regole emanate dal comune oltre che diffondere a tutti gli alunni le grandi opportunità discendenti dal rispetto dell’ambiente e dalla tutela del territorio in cui viviamo”.
Eco-artigianato e riciclo sono le promesse per un futuro sostenibile?
L’educazione all’ambiente deve mirare non solo alla pur necessaria raccolta differenziata ma anche a diffondere la cultura del riciclo, del riuso e dell’eco-artigianato, in una prospettiva di green economy. Arte del riciclo ed eco-artigianato sono le promesse del futuro per raggiungere la sostenibilità ambientale? Commenta Francesco Girardi: “Sono un’arte e un mestiere molto futuribili perché basate sull’Ecologia. Fare una scultura o un manufatto riuscendo a rielaborare o riusare oggetti dismessi da altri è come creare nuove catene di montaggio pulite e circolari, con scopi diversi da quelli meramente commerciali e di lucro, evitando la mediazione del denaro se non per remunerare il tempo di lavoro impiegato e l’ingegno profuso. Tali ricavi economici delle attività di eco-artigianato possono essere in parte sostenuti dai mancati costi in TARI evitati nello smaltimento degli oggetti non più rifiuti. Le città con le loro case diventano miniere ricche di materia e le attività di eco-artigianato fatte a scuola, in bottega o altrove sono fucine in grado di dare una seconda vita alla materia riducendo il prelievo di minerali, energia e materie vergini nonché riducendo i rifiuti e alimentando curiosità e ingegno collettivi. È un percorso quello del riuso, diverso da quello del riciclo e che in Europa gli stati membri pongono in testa nella scala gerarchica da attuare per la gestione dei rifiuti”.