La formazione digitale è fondamentale per restare competitivi sul mercato. StartupItalia ne parlerà a lungo al prossimo SIOS Summer in programma a Roma il 27 giugno (qui il link per le iscrizioni), con un occhio di riguardo per le PMI. In attesa della nuova tappa del nostro Summit, scopriamo insieme alcuni numeri elaborati in uno studio promosso da Assolombarda, ALDAI-Federmanager e Fondirigenti e realizzato da École.
Le PMI scontano una serie di criticità legate ad alcune caratteristiche strutturali: la limitata managerializzazione, la ridotta disponibilità di risorse finanziarie e le difficoltà ad attrarre talenti. Tutto questo rende complesso il cambiamento di un quadro dove appena il 9% delle PMI presenta un livello adeguato di competenze digitali. Tra gli ostacoli percepiti, accanto ai costi relativi all’acquisizione di nuove tecnologie, emerge la difficoltà a programmare la formazione dei dipendenti, oltre che una minore propensione all’innovazione.
«Investire nello sviluppo delle competenze manageriali è, sempre di più, un fattore strategico per la competitività, in uno scenario economico caratterizzato da crescente complessità – ha dichiarato la vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Monica Poggio – E lo è a maggior ragione per le PMI, realtà in cui si riscontrano, ancora oggi, livelli di managerialità non adeguati. Occorrono, dunque, programmi di formazione e di sviluppo manageriale, costruiti sulle esigenze e sui fabbisogni specifici delle PMI».
Il questionario alla base dello studio ha messo in chiaro che le competenze manageriali costituiscono l’aspetto più rilevante tra gli intervistati. Quelle attualmente possedute sono ritenute dalle PMI solo in parte adeguate ad affrontare le sfide poste dal contesto competitivo (3,5 su una scala da 1 a 5).
Per l’area tecnico-produttiva, le maggiori criticità sono legate all’individuazione di profili tradizionali (tecnici di produzione, operai specializzati, manutentori, installatori, tornitori, saldatori, operatori di macchine CNC) ma anche di professionisti specializzati (ingegneri, progettisti e disegnatori meccanici, ingegneri e progettisti elettrici) e manager (responsabili logistica, acquisti e supply-chain, manager di produzione e capi stabilimento, responsabili di R&S e di programmazione della produzione).
Con riferimento all’area commerciale, si fa più fatica a trovare professionalità capaci di fare sintesi tra aspetti ‘tecnici’ e ‘commerciali’ (‘venditori tecnici’, esperti di assistenza tecnico-commerciale) oltre che area manager, product e marketing manager, business development manager. Per l’area informatico-digitale, infine, la carenza riguarda esperti software, sistemisti, programmatori, web designer ma anche esperti di automazione, additive manufacturing, IoT, digital twin, cyber security, data science & analysis e machine learning.