La piattaforma dedicata ai bambini per lo studio delle lingue ha chiuso il 2020 con ottimi numeri. E ora, grazie a nuovi capitali, si prepara al lancio su nuovi mercati: compreso quello del Belpaese
Una scuola di lingue a distanza, in abbonamento, che i più piccoli possono seguire comodamente via browser. Un’idea vincente in questo periodo, ma è un trend a cui si assiste da molti anni: lo studio delle lingue straniere via Internet è disponibile da almeno un paio di lustri, ma oggi le piattaforme che mettono a disposizione ambienti multimediali completi garantiscono un’esperienza di apprendimento estremamente efficace. Forse è proprio per questo che la startup statunitense Novakid ha messo a segno una crescita importante nel corso del 2020: e ora ha annunciato di aver messo nel mirino anche il mercato italiano.
Realtà virtuale per imparare
Già attiva in oltre 40 Paesi, Novakid ha messo in piedi una formula in abbonamento (con cadenza di 1, 2 o 3 lezioni a settimana) che consente ai suoi studenti, individuati nella fascia 4-12 anni, di frequentare le lezioni direttamente via browser sfruttando al massimo la tecnologia oggi a disposizione via Internet. L’apprendimento, soprattutto delle lingue L2/LS, oggi si svolge quasi sempre in un contesto ludico, molto più informale che in passato: le nuove frontiere della didattica prevedono il gioco (o la gamification) come strumento per rendere più incisiva la lezione, migliorare la memorizzazione di vocabolario e delle regole, con uno sforzo per lo studente apparentemente minore poiché si sfruttano i meccanismi naturali con cui il cervello umano immagazzina le informazioni.
A questo si uniscono poi le buzzword che sentiamo sempre più spesso citare quando si parla di business online. Tra le caratteristiche delle lezioni fruibili su Novakid c’è la realtà virtuale, sfruttata per far interagire i bambini con l’insegnante nel corso di visite guidate a musei o altre attrazioni in giro per il mondo, o un modello di gioco MMORPG incorporato nel percorso didattico che risulta decisamente familiare alle nuove generazioni (ciascuno studente si costruisce un personaggio con tanto di avatar e deve farlo livellare completando i compiti a casa e rispondendo ai quiz). Per l’analisi del progresso nell’apprendimento si sfruttano poi i big data: sono centinaia le diverse informazioni che vengono registrate sulle attività svolte in piattaforma, così da permettere agli insegnanti di individuare punti di forza da consolidare e punti deboli da affrontare per migliorare l’apprendimento in modo mirato per ciascuno studente.
I genitori, infine, possono seguire i progressi dei figli tramite report regolari su attività svolte e risultati conseguiti: possono anche tenere d’occhio i materiali a cui hanno accesso i bambini, mediante un apposito account-genitore che viene attivato contestualmente all’iscrizione del bambino, così da poter anche interagire con lui o lei in orari diversi da quelli della lezione. Come detto, infine, il modello di business di Novakid prevede l’abbonamento mensile (con rinnovo automatico): si parte da circa 30 euro al mese per 1 lezione a settimana con insegnanti non madrelingua, e si può arrivare a circa 140 euro se si sceglie il pacchetto di 3 lezioni a settimana con insegnate madrelingua.
Il round e i piani per l’Italia
Tra i Paesi che più di altri hanno subito un duro colpo nella didattica scolastica durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo c’è stata l’Italia: abbiamo iniziato, per ragioni ineludibili, prima di altri a sfruttare per quanto possibile la didattica a distanza, ma anche a causa del cronico digital divide che vivono le famiglie italiane (a causa di una dotazione insufficiente di laptop e banda larga, e non sempre per scelta) non tutti i ragazzi hanno potuto godere dell’istruzione a cui avrebbero avuto diritto nel corso dell’ultimo anno. Il Belpaese è dunque un terreno fertile dove far attecchire nuove opportunità per l’e-learning, ed è tra gli obiettivi dichiarati di Novakid per il 2021.
Per espandersi ancora di più sul piano internazionale l’azienda ha comunicato di aver chiuso un round da circa 4,25 milioni di dollari guidato dall’ungherese PortfoLion, affiancata dal fondo statunitense LeanStart, da TMT Investments e Xploration Capital, e in cui sono entrati anche gli storici seed investor BonAngels (Corea) e LETA Capital. Gran parte di questi capitali servirà a consolidare la presenza all’estero, Italia compresa, ma pure a continuare lo sviluppo della piattaforma introducendo nuovi strumenti di riconoscimento e analisi della voce e nuovi algoritmi in grado di migliorare l’esperienza complessiva di apprendimento, grazie alla creazione automatica di percorsi di studio personalizzati.
Attualmente Novakid, nata in Russia ma che oggi ha sede a San Francisco, conta circa 130 dipendenti impegnati nello sviluppo, a cui aggiungere gli oltre 1.000 insegnanti certificati registrati sulla piattaforma. Il mercato complessivo cui si rivolge, quello dell’insegnamento in Rete, si stima possa raggiungere i 282 miliardi di dollari di fatturato annuo entro il 2023.