Celebre e riservato, lo scrittore ceco naturalizzato francese è morto a Parigi all’età di 94 anni
Lo scrittore ceco naturalizzato francese Milan Kundera è morto a Parigi all’età di 94 anni, dove si era trasferito dal 1975. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’emittente “Ceska televize” questa mattina. Famoso in tutto il mondo per le sue opere tradotte in più di quaranta lingue, Kundera era un autore riservato, dalle rare apparizioni pubbliche. Il suo primo grande successo fu “Lo scherzo”, del 1967. Seguito da “Il valzer degli addii”, quindi nel 1984 dal successo planetario de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”.
La carriera di Milan Kundera
Uno dei massimi rappresentanti del romanzo della fine del Novecento, aveva ottenuto la cittadinanza francese nel 1981. Era nato a Brno, il 1 aprile 1929, ma era emigrato in Francia durante il regime totalitario e vi era rimasto dopo la Rivoluzione di Velluto.
Aveva esordito come poeta con L’uomo è un grande giardino (1953); Monologhi (1957) ottenendo poi un vasto successo con le serie di novelle Amori ridicoli (1963, 1964). Seguono poi Lo scherzo (1967), La vita è altrove (1969), Il valzer degli addii (1972).Opere magistrali per come mettono in scena la futilità di ogni progetto umano e la divergenza dei punti di vista tra gli individui attraverso il ritmo ben modulato delle vicende da cui i personaggi sono travolti, in un susseguirsi di malintesi e illusioni svanite, con diversi colpi di scena. Prevale invece nettamente il versante della riflessione nel bestseller del 1984 L’insostenibile leggerezza dell’essere, di gran lunga il libro più celebre di Kundera. Qui la trama procede senza scosse, in maniera piuttosto lineare, ma l’autore lavora di cesello sull’introspezione psicologica, con momenti di angoscia straziante e frequenti digressioni in campo politico, sociologico e filosofico, chiamando in causa Parmenide, Ludwig van Beethoven, Friedrich Nietzsche. Esemplare il «Piccolo dizionario delle parole fraintese» incastonato nel bel mezzo del romanzo.
La sua vita
Nato a Brno, nell’allora Cecoslovacchia (attualmente in Repubblica Ceca), il 1º aprile 1929, Milan Kundera era figlio di Ludvík (1891-1971), un noto pianista, direttore dell’Accademia Musicale di Brno. Milan studia musica fin da bambino, in particolare pianoforte e la passione per la musica tornerà spesso nei suoi testi letterari. Dopo aver frequentato i corsi di letteratura e filosofia all’Università Carlo di Praga, Kundera passa alla Facoltà di Cinematografia dell’Accademia delle arti drammatiche e musicali di Praga, dove si laurea nel 1958 e ne divenne docente con l’incarico del corso di Letterature comparate (1958-69). Iscritto fin da studente al Partito comunista viene espulso due volte (nel 1950 e nel 1970) per le sue idee estranee alle linee ufficiali del canone ideologici imposto dal regime del socialismo reale. Nel 1968 si schiera con il movimento di riforma della cosiddetta ‘Primavera di Praga’: dopo l’intervento sovietico in Cecoslovacchia Kundera non poté più pubblicare e nel 1970 fu licenziato perdendo il posto di docente.
Ottenuto un permesso di espatrio temporaneo per la Francia, nel 1975 si stabilì a Parigi, insegnando prima all’Università di Rennes e poi all’Ecole des hautes études en sciences sociales della capitale francese.
Dal 1969 le sue opere vennero proibite in Cecoslovacchia e da allora non concesse a nessuno i diritti di traduzione in lingua ceca. Per questa ragione Kundera subì critiche in patria anche negli ambienti del dissenso di Charta ’77. Bisognerà attendere fino al 2006 affinché Kundera dia il permesso di pubblicazione del romanzo ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’ anche nella Repubblica Ceca, tramite un’edizione anastatica di quella pubblicata in ceco a Toronto già nel 1985.
Insignito di numerosi premi
Presente nel toto-Nobel per molti anni e senza mai riceverlo, Milan Kundera ha ottenuto numerosi riconoscimenti: nel 1973 il Prix Médicis, nel 1978 il Premio Mondello, nel 1981 l’American Common Wealth Award alla carriera, nel 1985 il Jerusalem Prix, nel 1987 il Premio di Stato austriaco per la letteratura europea, nel 1987 il Nelly-Sachs-Preis, nel 1990 la Legion d’onore della Repubblica francese, nel 1991 l’Independent Foreign Fiction Prize, nel 1994 il Jaroslav-Seifert-Prize, nella 1995 la Medaglia al Merito della Repubblica Ceca, nel 2000 il Premio Herder, nel 2001 il Gran premio di letteratura dell’Accademia francese. Un anno fa Kundera aveva donato tutti i suoi libri e il suo archivio privato alla Biblioteca regionale di Brno, la sua città natale.