Ha inventato anche un sensore che ti avvisa se stai andando in contromano in autostrada e una foglia artificiale che converte la C02 in metanolo. Non ha nemmeno l’età per votare o prendere la patente, ma ha già da sé un futuro luminoso. «Da grande? Voglio fare ricerca al Mit»
Studente e inventore. Ha creato un dispositivo che usa l’intelligenza artificiale per scoprire il Parkinson in fase precoce e ha vinto un premio importante. Non solo. Ha inventato un sensore che ti avvisa se stai andando in contromano in autostrada. Una foglia artificiale che converte la C02 presente nell’aria in metanolo. Ha soli 17 anni, si chiama Tommaso Caligari, frequenta la terza superiore dell’Istituto Tecnico Omar di Novara, una scuola innovativa dove si insegna a trovare le soluzioni ai problemi.
Ha appena vinto il concorso italiano “I giovani e le scienze” con un progetto chiamato Parkinson Detector. Ha battuto 33 innovatori e si è aggiudicato la partecipazione a Eucys, l’European Union Contest for Young Scientists, che si terrà a settembre a Bruxelles. Per aiutare il nonno malato di Parkinson, ha creato un dispositivo in grado di rilevare la malattia in fase precoce. Come funziona? «Un sistema di intelligenza artificiale e due telecamere poste ai lati di una stanza, osservano il paziente mentre cammina e analizzano l’oscillazione della spalla e del gomito. Numerosi studi scientifici dimostrano che tra i vari indicatori del Parkinson in fase precoce c’è la riduzione dell’oscillazione della spalla e del gomito. Quando mio nonno era ricoverato in clinica lo scorso anno, cercavo di parlare con i medici e di raccogliere dati e informazioni»
Avuta l’intuizione, Tommaso si mette al lavoro. Passa l’estate nella sua mansarda, inizia a programmare con Python, sviluppa due software, uno di intelligenza artificiale, l’altro per l’analisi dei dati. Il risultato è qui. «Si tratta di un sistema non invasivo, senza rischi clinici e che può ridurre i tempi diagnostici della patologia» si legge nel comunicato della Fast, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche che organizza il concorso. A marzo dello scorso anno il nonno muore, Tommaso non si arrende. Fin da bambino desidera avere un impatto sulle persone e partecipa all’edizione di “Giovani e le scienze”, marzo 2023. «L’utilizzo di tecnologie basate sull’Intelligenza artificiale e sul machine learning a supporto della diagnosi medica sta vivendo un periodo di grande sviluppo in diversi settori della medicina. Il mio dispositivo è già utilizzabile». Il giorno del suo compleanno, il 20 marzo, Tommaso scopre di aver vinto.
Partecipare a questo concorso è una grande opportunità per gli studenti. Si vincono premi in denaro, riconoscimenti, possibilità di partecipare ad altre gare internazionali e l’invito alla consegna dei premi Nobel a Stoccolma. Tommaso ha ottenuto anche il certificato di merito della “Yale Science and Engineering Association”. «Non sono un genio, per me questo è un hobby. Da piccolo, sulle gambe del papà, passavo ore con lui a costruire cose. A un certo punto ho deciso di continuare a giocare da solo». Figlio di un fisioterapista a sua volta inventore («mio papa ha brevettato un’interfaccia che permette agli ammalati di Sla di usare il computer»), Tommaso ha iniziato ad appassionarsi di elettronica fin da bambino. Trascorre tantissime ore nella sua mansarda, la sua sala giochi. «Sul mio banco di lavoro ci sono strumenti elettronici, circuiti, stampante 3D, frese. Io mi svago cosi». Nella sua giovane carriera ha già partecipato a numeri concorsi. Ha inventato la foglia artificiale che converte la C02 in metanolo. «Tramite una reazione chimica con delle nano particelle di ossido di rame, illuminate da luce solare o artificiale, sono in grado di effettuare questa trasformazione». Ha creato con un compagno di classe un sensore che rileva veicoli in contromano in autostrada e grazie all’intelligenza artificiale allerta le centrali di controllo e il conducente. «Lo sai che in Italia, secondo i dati Istat, ogni anno 4500 persone entrano in contromano in autostrada e gran parte di loro lo fa per errore?». Con questo progetto, i due compagni hanno vinto il premio “Storie di alternanza e competenze”. «A questo concorso hanno partecipato 1400 progetti. Dovevamo portare un video che raccontasse tutta l’esperienza: dalla ricerca allo sviluppo del dispositivo, dal viaggio in USA all’esposizione alle gare internazionali. Abbiamo vinto il premio nazionale, 2500 euro e siamo andati con la scuola a ritirarlo a Verona».
«Da grande? Non ho dubbi, farò l’ingegnere elettronico. Robotica ed elettronica sono tra le mie materie preferite. E tra i miei sogni c’è quello di fare ricerca al Mit». Piccoli scienziati crescono.