Nuova polemica scatenata da una story dell’influencer su Instagram
Aggiornamento
Raggiunto al telefono da StartupItalia, il Ceo di Will, Alessandro Tommasi, ha commentato così la vicenda: «Imen Jane è una persona che non fa parte del team di Will. Continua a esserci confusione in merito. Il 30 giugno c’è stata la cessione delle sue quote e questa informazione non è ancora visibile in visura camerale. Ha ceduto gran parte della sua quote».
Può capitare a chiunque di compiere un gesto di cui andare poco fieri. Meno frequente invece il caso in cui la scena viene ripresa con un video pubblicato in una story di Instagram, nel quale addirittura ci si vanta del misfatto con tanto di “batti un cinque” schiaffato con la compagna di avventure. Nelle scorse ore Imen Jane, influencer e founder di Will, è tornata al centro delle polemiche dopo il caso della mancata laurea triennale dello scorso anno, quando l’imprenditrice aveva ammesso di non aver ancora conseguito il titolo di studio in economia, materia della quale era stata fino a quel punto riconosciuta come esperta. Nel week end appena conclusosi, Imen Jane si trovava a Palermo, da dove ha pubblicato una story nella quale si vede l’amica Francesca Mapelli lamentarsi con il proprietario di un locale. Il motivo? Una delle sue cameriere non era stata in grado di spiegarle la storia del negozio.
Imen Jane: il nuovo caso
La vicenda è stata ricostruita anzitutto dalla stessa Imen Jane, che con la sua story si è lanciata la proverbiale zappa sui piedi. Questo è il copy del video che potete ritrovare anche su Instagram, dove la polemica prosegue da ore. “Qui @fmapelli mentre racconta al proprietario del lido come ci sia rimasta male oggi quando una commessa non le ha saputo raccontare la storia del negozio. La ragazza ha risposto dicendo di non essere pagata abbastanza per informarsi. A quel punto Mape le ha detto che se si fosse informata abbastanza avrebbe potuto avere l’occasione di essere pagata tre volte tanto come guida turistica”. Oltre alla lezione scritta di self entrepreneurship, nel video su Instagram si sente l’amica di Imen Jane rimarcare il concetto al tavolo del locale. Il siparietto si chiude con un cinque tra le due amiche.
Come già per la vicenda della laurea lo scorso anno, anche in questo caso StartupItalia ha provato a mettersi in contatto con Imen Jane per commentare la vicenda. Mentre scriviamo l’influencer non ha ancora dato la propria versione dei fatti, anche se in una story di domenica ha spiegato che intende “chiarire bene cosa è successo nella story che ho condiviso questa mattina”. Al netto dello scivolone sul titolo di studio, per il quale la studentessa aveva pubblicato una serie di video in cui motivava la sua scelta (“andare a Expo a sentire Putin che fa la conferenza stampa” o “rincorrere Michelle Obama e dirle ‘sei il mio idolo’” erano cose “molto più stimolanti che fare Informatica e Statistica 2”), l’imprenditrice ha ripreso da mesi le proprie attività lavorative. A onor di cronaca va detto che Imen Jane si trovava a Palermo per partecipare a un’iniziativa dell’associazione Plastic Free per raccogliere i rifiuti da una spiaggia. Campagna più che lodevole, macchiata però ora da questa spiacevole circostanza. L’ONG ha precisato, tramite Instagram, di non aver coinvolto nessun influencer per questo evento.
Il commento di Elisa Serafini, ex collaboratrice di Will
Oltre alla polemica per la sceneggiata a Palermo, sui social si è esposta anche la società Will, pagina Instagram che pubblica contenuti di informazione. L’amministratore delegato della società, Alessandro Tommasi, ha spiegato che la vicenda «non ci riguarda», aggiungendo che il «team di Will è fatto dalle persone che vedete ogni giorno su questo canale e non da persone che non vedete», in riferimento appunto a Imen Jane.
Su questo aspetto è però intervenuta, con una serie di story, Elisa Serafini, ex collaboratrice di Will, che abbiamo raggiunto al telefono. «Imen Jane, sono informazioni pubbliche, ha una quota ancora importante della società e si è dimessa soltanto dal cda – ci ha spiegato – Non è possibile che una persona con la quota più alta tra tutti i soci sia esclusa dall’azienda. Si gioca sulla mancanza di informazione dichiarando il falso. Conosco il mondo dell’innovazione, ma non ho mai visto situazioni come questa, di tale incoerenza rispetto a quanto comunicato».
Camerieri presi di mira
In un momento complesso per l’economia e il mondo del lavoro, il caso di Imen Jane ha fatto infuriare soprattutto perché va a prendere di mira una categoria di lavoratori, quella dei camerieri, spesso criticata e sminuita. È di poche settimane fa la dichiarazione del segretario della Lega, Matteo Salvini, in merito alla loro retribuzione e al fatto che non si possa parlare di sfruttamento se si viene pagati 600 euro al mese. A quanto pare in Italia abbondano non soltanto i commissari tecnici quando gioca la Nazionale, ma anche le persone che spiegano ai camerieri come va fatto il loro lavoro.