Il bambino col pigiama a righe, La stella di Andra e Tati, La vita è bella, Il diario di Anna Frank… sono solo alcune delle pellicole più istruttive sulla Shoah. Perché è importante trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria
Memoria, ricordo, pensiero. Oggi è il momento giusto per ricordare: La Giornata della memoria, che ricorre ogni anno il 27 gennaio, è l’occasione per capire cosa sia stato questo autentico eccidio, cosa voglia dire la parola Shoah e perché è necessario ricordare.
“È avvenuto, quindi può accadere di nuovo. Questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire” – Primo Levi.
Il 27 gennaio del 1945 è la data in cui si ricordano tutte le vittime dell’Olocausto (o Shoah, «catastrofe, calamità»), il genocidio perpetrato dai nazisti tra il 1941 e il 1945 nei confronti del popolo ebraico e di altre minoranze considerate “inferiori” che furono sottoposte a ogni sorta di tortura. Presente in Germania dal 1996, in Italia dal 2000 e nel Regno Unito dal 2001, il Giorno della memoria è stato poi istituito per tutti gli stati membri delle Nazioni Unite dall’Assemblea Generale riunitasi nel 2005.
Cos’è la Shoah per i nativi digitali?
Olocausto? Fra i giovani nativi digitali, un preoccupante 35% non ha ben presente cosa sia la Shoah, per il 13% è stato un “effetto chimico della bomba atomica”, per il 12% “una guerra nel Medioevo”, per l’8% “un eroe della Resistenza”, per il 2% addirittura “una nuova variante del Covid”. Solo il 36% ha risposto correttamente, ovvero il sacrificio sistematico di milioni di ebrei. Il restante 29%, praticamente quasi uno su tre, ha detto “non so”. Lo rivela una ricerca svolta appena l’anno scorso e promossa dall’associazione “Donne e qualità della vita“ realizzata su un campione di 475 ragazzi di ambo i sessi e di età compresa tra i 14 e i 18 anni.
Nel sondaggio è stato chiesto agli giovanissimi dove hanno sentito parlare di questo avvenimento storico: il 15% dalla tv; un altro 15% sui social; il 12% a casa da genitori e parenti; uno striminzito 22% ricorda di aver affrontato il tema del nazi-fascismo a scuola; il 9% dalla radio; un altro 9% parlandone con gli amici; un 7% apprendendo informazioni dai giornali; un risicato 11% si è interessato all’argomento da solo navigando sul web.
Prevale confusione anche sulla collocazione storica: solo il 37% sa che è coinciso con il periodo del nazi-fascismo mentre il 13% lo colloca nell’800, un preoccupante 18% addirittura nel ‘500 e un inquietante 15% sostiene che non sia mai avvenuto; il restante 17% preferisce non esprimersi al riguardo. In questo senso, sempre più evidente è l’urgenza della trasmissione alle nuove generazioni del valore della memoria, come antidoto alla crescita del fenomeno del negazionismo e come elemento di costruzione della coscienza sociale dei giovani.
Il giorno della Memoria spiegato ai nativi digitali
Come poterlo spiegare alle nuove generazioni? Attraverso un linguaggio semplice e immediato, ma che sia al contempo foriero di emozioni e ricco di dettagli storici. Ecco 10 titoli di film (spesso ispirati da libri) tra grandi classici e pellicole innovative che raccontano la tragedia dell’Olocausto. Film che abbiamo scelto e che pensiamo possano essere un po’ più vicini ai gusti dei nativi digitali, perché celebrare la memoria vuol dire non soltanto conservare la portata storica di un evento, quanto piuttosto interiorizzare a livello sociale in ogni epoca, l’importanza di quel fatto storico, custodirne il valore e attualizzarne l’insegnamento. Far conoscere la storia della Shoah è una delle principali sfide per le società del XXI secolo.
La nostra lista | I 10 film per la Giornata della Memoria da vedere (e rivedere)
1. La stella di Andra e Tati (2018)
È il primo cartone animato sul tema mai realizzato in Europa. Il film, tutto italiano, racconta la vera storia delle sorelle Bucci, Andra e Tatiana, deportate ad Auschwitz nel 1944 e salvatesi dall’immediata uccisione perché scambiate per gemelle e dunque buone per futuri esperimenti del Dottor Morte, Joseph Mengele. Il cartone, sostenuto dal Ministero dell’istruzione e del merito e realizzato in collaborazione con RAI e Larcadart è visibile anche su RaiPlay.
2. Il bambino con il pigiama a righe (2008)
Un film divenuto iconico nel filone di pellicole sul tema della Shoah. Bruno è un bambino berlinese di otto anni che si trasferisce insieme alla famiglia per seguire il padre, ufficiale delle SS, che ha ricevuto una promozione e un nuovo incarico. Poco tempo dopo, Bruno scopre che il padre è diventato il responsabile del campo di concentramento che poco distante dalla bella casa dove abitano. Curiosando nei dintorni, Bruno conosce così Shmuel, un altro bambino più o meno della stessa età che però vive nel campo. Inconsapevoli della situazione che stanno vivendo, Bruno e Shmuel diventano ottimi amici. Ma tra di loro c’è sempre il filo spinato.
3. La chiave di Sara (2010)
Nella Parigi occupata dai tedeschi, i rastrellamenti per stanare ebrei da mandare a morire a Est si fanno sempre più frequenti. Alla fine i soldati vengono a prendere anche la famiglia di Sarah Starzynski, una bambina di 10 anni che però, prima di venire catturata, riesce a nascondere il fratellino dentro ad un armadio. La storia allora fa un balzo ai giorni nostri, dove una giornalista cerca di ricostruire il destino dei due bambini attraverso una scia di indizi lasciata nel corso dei decenni.
4. Jakob il bugiardo (1999)
Di Peter Kassovitz con Robin Williams (1999), il film viaggia sul filo del tragicomico, perché, un po’ come La vita è bella, fa riflettere sorridendo. In una città polacca, gli ultimi cittadini sopravvissuti di un ghetto cercano di evitare i campi di sterminio e tra di loro Jakob fa amicizia con una bambina a cui racconta storie per tenere viva in lei una speranza.
5. Train de vie (1998)
La pellicola diretta da Radu Mihăileanu rappresenta un modo sorprendentemente riuscito di raccontare ironicamente la Shoah. L’intera vicenda ruota attorno ad una comunità ebraica che, per evitare la prigionia nazista, organizza una finta deportazione per raggiungere la Palestina e trarsi in salvo. Nel convoglio, reso davvero simile ai macabri treni tedeschi, si creano così situazioni assurde ed equivoci tra ebrei travestiti da nazisti (che però si lasciano prendere la mano), ebrei travestiti da prigionieri, e persino veri tedeschi che finiscono per farsi ingannare da questa combriccola ai limiti del farsesco.
6. La Vita è Bella (1997)
Il film cult di Roberto Benigni è sicuramente una pietra miliare del cinema italiano e può essere tranquillamente guardato anche da un pubblico molto giovane. I più piccoli infatti possono affrontare la storia con gli stessi occhi di Giosué, il bimbo di 5 anni che si ritrova a dover vivere nelle baracche di Auschwitz dopo la deportazione di tutta la sua famiglia e che papà Guido (Roberto Benigni) cercherà di proteggere facendogli credere di essere dentro ad un gigantesco gioco. Una storia toccante, immortale, e che mostra con una patina fiabesca la catastrofica realtà dei campi di sterminio. La Vita è Bella, ha vinto 3 premi Oscar, 1 premio al Festival di Cannes, 9 premi David di Donatello, 5 premi Nastri d’Argento.
7. Schindler’s List (1993)
Uno dei più celebri film sulla Shoah. Uscito nel 1993 con la regia di Steven Spielberg, nel cast troviamo attori come Liam Neeson e Ralph Fiennes. Ispirato dal romanzo omonimo di Thomas Keneally, la storia è basata sulla vita di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che salvò circa 1.100 ebrei durante la seconda guerra mondiale. Dodici nomination all’Oscar e un totale di 7 statuette guadagnate, tra cui miglior film e miglior regia.
8. Jona che visse nella balena (1993)
La storia è tratta dal romanzo autobiografico di Jona Oberski, Anni d’infanzia. Un bambino nei lager. Il protagonista, Jona, ha solo sei anni quando viene deportato in un campo di concentramento. La vita nelle baracche dove sono stipati i prigionieri è molto dura e Jona, che riesce a rimanere con la madre ma non con il padre (costretto ai lavori forzati), patisce freddo e fame fino alla fine della guerra. Il finale è piuttosto tragico, ma se “filtrata” da un adulto, la visione è consigliata anche per i bambini.
9. La scelta di Sophie (1982)
Il film valse un premio Oscar come migliore attrice protagonista a Meryl Streep. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di William Styron e narra le vicende di un aspirante scrittore che fa la conoscenza, trasferitosi a New York, di una coppia di ragazzi che vivono nella stessa casa: lei, una donna polacca immigrata dopo la detenzione nel campo di concentramento di Auschwitz e lui un giovane ragazzo ebreo. L’amicizia dello scrittore con la coppia si fa sempre più intima fino a quando la donna polacca confessa un segreto. Il film del 1982 è stato inserito, dall’American Film Institute, nella classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi.
10.Il diario di Anna Frank (1959)
Film del 1959 diretto da George Stevens basato sull’adattamento teatrale del diaro omonimo, la raccolta degli scritti della ragazza ebrea durante gli anni in cui visse, con la famiglia, in clandestinità ad Amsterdam e che finisce con l’ultima annotazione del 1 agosto 1944, poco tempo prima dell’arresto e della deportazione della sua famiglia. Anna Frank morì nel 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. La pellicola del 1959, prodotta a soli 14 anni di distanza dalla morte della protagonista, fu presentato in concorso al 12° Festival di Cannes e vinse tre premi Oscar.