Sebbene questa settimana si apra, come da pronostici, con prezzi dell’oro in assestamento, la valutazione del metallo prezioso non sembra avere intenzione di scendere al di sotto della storica quota di 2.500 dollari l’oncia, toccata lo scorso venerdì, alla chiusura dei mercati.
È oro mania
Da inizio anno il valore dell’oro è letteralmente esploso accrescendo di circa il 20 punti percentuali. Chi insomma a gennaio ha acquistato un lingotto da cinquemila euro rivendendolo, in appena otto mesi, può guadagnarne altri mille. Venerdì scorso l’oro ha fatto segnare un nuovo massimo a 2.509,65 dollari l’oncia per la consegna spot e a 2.546,20 dollari sul future per dicembre.
Al momento in cui scriviamo l’oro spot cala dello 0,11% a 2.504,85 dollari l’oncia, mentre i future salgono dello 0,22% a 2.543,50 dollari. Ma la scommessa come si vede è che nei prossimi mesi il prezzo sia destinato a salire.
Perché l’oro è ai massimi?
Principalmente due i motivi dopo che hanno scatenato questa nuova corsa al bene rifugio per antonomasia: le incertezze geopolitiche dovute agli scenari bellici e all’incognita delle elezioni americane che potrebbero avere dirette conseguenze sulle due guerre che infuriano alle porte dell’Europa e le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed in settembre.
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Benché l’oro si riveli ancora una volta un ottimo investimento, è un materiale prezioso in cui i giovani preferiscono non investire dal momento che solitamente, oltre all’acquisto, comporta oneri accessori relativi al suo stoccaggio e alla sua custodia. Per questo stanno prendendo piede numerosi operatori online che permettono, via app, di acquistare lingotti che restano però custoditi nel caveau del venditore, dematerializzando un bene materiale per eccellenza. Basterà ad aumentare gli investimenti in oro da parte delle nuove generazioni?