L’Agenzia delle Entrate ha stabilito la percentuale del beneficio Superbonus 70% destinato ai soggetti a basso reddito. Chi, tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024, ha sostenuto spese per interventi edilizi che danno diritto a una detrazione fiscale del 70%, potrà accedere a questo aiuto. Il contributo a fondo perduto erogabile a ciascun beneficiario è pari al 100%. Scopriamo chi lo può richiedere e in quali modalità.
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Chi può richiedere il Superbonus?
Sino ad ora, il contributo richiedibile corrispondeva al valore più basso tra:
- L’importo della spesa rimasta a carico del richiedente (quella non coperta da detrazioni).
- Il 30% del limite massimo di spesa agevolabile, pari a 28.800 euro (calcolato come il 30% di 96.000 euro).
Il contributo a fondo perduto per le spese del 2024 legate al Superbonus 70% poteva essere richiesto entro il 31 ottobre tramite procedura disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate per interventi di:
- efficienza energetica,
- sisma bonus,
- impianti fotovoltaici,
- colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
I costi devono essere stati sostenuti come privati, non nell’ambito di attività di impresa, arte o professione. Ma dato che i contributi richiesti, ad oggi, sono inferiori ai 16.441.000 euro stanziati, la percentuale riconosciuta sarà del 100%. Così l’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del 18 settembre 2024, aveva approvato il modello per richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Dl n. 212/2023 che era riservato a queste categorie:
- ha un reddito non superiore a 15.000 euro,
- sostiene spese legate al Superbonus dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024,
- entro il 31 dicembre 2023 aveva completato almeno il 60% dei lavori previsti.
Se il contributo veniva riconosciuto, ma non spettava, l’Agenzia recupererà successivamente gli importi indebitamente percepiti. È comunque possibile restituire spontaneamente le somme non dovute.
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Le novità del 2025
Nel 2025, il Superbonus 70% subirà ulteriori modifiche, continuando il trend di riduzione degli incentivi. L’aliquota rimarrà invariata, ma sarà meno accessibile. Di fatto, le condizioni di accesso al bonus saranno più rigide per limitare l’impatto sui conti pubblici e solo alcuni soggetti potranno accedere all’agevolazione, come le famiglie con redditi più bassi o specifiche situazioni.
Un’altra novità riguarda la fine dello sconto in fattura. In questo caso, la detrazione sarà possibile solo attraverso la dichiarazione dei redditi. Anche i criteri sui lavori ammissibili cambieranno: gli interventi di miglioramento energetico dovranno rispettare standard più alti. Infine, gli interventi nei condomini saranno ammessi solo con requisiti più stringenti, come lo stato avanzato dei lavori o delibere approvate entro scadenze specifiche.