La sezione si chiama OnZoom e consente di organizzare appuntamenti, vendere biglietti e monetizzare. Tutte le altre novità della piattaforma per le videocall
Tante novità per Zoom, la piattaforma di videoconferenze fondata anni fa ma esplosa durante i lockdown della scorsa primavera legati al contenimento del coronavirus. E rimasta fra gli strumenti più utilizzati per incontrarsi e distanza, nonostante diverse polemiche degli scorsi mesi in particolare riguardo privacy e sicurezza.
Le novità arrivano dalla Zoom User Conference, evento digitale (come ti sbagli?) inaugurato dal Ceo del gruppo, Eric S. Yuan. La prima si chiama OnZoom ed è una sezione per gli appuntamenti a pagamento, un po’ sulla falsa riga di ciò a cui aveva già pensato Airbnb in pieno blocco o come ha pensato di fare Facebook. Gli utenti potranno cioè creare e ospitare eventi gratuiti, a pagamento o benefiche, praticamente su qualsiasi cosa venga loro in mente. Un modo di monetizzare le proprie passioni, abilità o competenze in formati da massimo 100 o mille partecipanti, in base all’abbonamento. Gli altri pagheranno con carta di credito o PayPal. Si comincia dalla beta pubblica negli Stati Uniti, poi si vedrà.
Monetizzare e arrotondare
Ma è certo che, almeno in questi mesi, queste soluzioni possano rappresentare un modo di arrotondare per centinaia di migliaia di persone nel mondo. Come in fondo, informalmente, è già avvenuto nella prima fase della pandemia fra lezioni e consulenze a distanza. In questo caso si punta un po’ più in alto ma il principio è sempre lo stesso: organizzare, vendere biglietti, promuovere gli appuntamenti, ampliare l’audience per concerti, cooking show, consulenze, lezioni di qualsiasi disciplina sportiva o intellettuale, reading, how to e così via.
Il marketplace delle app
Altra novità è Zapps: invece di passare da un’app all’altra per fare delle cose mentre si è in videocall, arriva ora un marketplace per aggiungere direttamente nel client di Zoom i programmi più usati. Insomma, un modo per non farci impazzire fra mille finestre e, mentre si sta parlando, lavorare in modo integrato fra documenti (c’è per esempio Dropbox Zapps), video, promemoria e molto altro.
Le altre novità
Fra gli altri aggiornamenti, arriva un sistema di crittografia end-to-end tuttavia opzionale, nel senso che potrà essere attivata o disattivata dagli utenti. Nel primo caso nessuno potrà accedere alle chiavi private delle riunioni. Un passo avanti, visto che per mesi Zoom sosteneva di averlo implementato mentre era falso. Ora funzionerà nelle videochiamate fino a 200 partecipanti. Da segnalare anche sfondi personalizzabili, l’app Zoom sui dispositivi Portal di Facebook, Echo Show di Amazon e smart display dotati di Google Assistant entro la fine dell’anno. E la possibilità di autorizzare un ospite dopo averlo visionato in una sala d’attesa virtuale, audio ad alta fedeltà e altre chicche per i webinar.