Nel primo semestre 2024 Stellantis nel nostro Paese ha prodotto 303.510 auto e furgoni contro le 405.870 unità del 2023. Un crollo del 35,9%. Se a questo si aggiunge che il gruppo franco-italo-italiano di John Elkann e guidato da Carlos Tavares ha messo in cassa integrazione Mirafiori e Atessa, a fine 2023 ha recapitato migliaia di lettere ai dipendenti perché accettassero buonuscite, ha ridotto la produzione di Maserati tanto che ora nubi oscure si addensano sul futuro del Tridente mentre Fiat produce la Grande Panda, la 600e e la Topolino rispettivamente in Serbia, Polonia e Marocco, si comprendono le crescenti tensioni tra Stellantis e l’esecutivo.
Urso si aspetta che Stellantis rispetti gli impegni
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha ribadito la necessità che Stellantis rispetti i piani produttivi concordati: «Stellantis ha presentato un piano Italia che prevede di raggiungere il milione di veicoli, come avevamo concordato con Tavares oltre un anno fa». Una cifra che attualmente si trova assai distante dalla realtà.
Specie per i sindacati, che sgranano le situazioni emergenziali nei vari impianti: «A Torino i volumi produttivi misurati nel I° semestre 2024 sono pari a 19.510 unità rispetto alle 53,330 rilevate nel 2023 (-63%). Il 90 % dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 17.660, sono rappresentati da 500 bev, il restante è rappresentato dalle produzioni Maserati con 1.850 unità. Quest’ultime ben lontane dalle 10.000 unità prodotte negli anni di punta delle produzioni Maserati. La situazione è in peggioramento e per i prossimi mesi non si vedono segnali di miglioramento».
Leggi anche: Mentre Stellantis mette in CIG a Mirafiori investe in startup. Cosa fa SteerLight
A Cassino la produzione nel I° semestre è stata di 15.900 unità, determinando una flessione negativa del -38,7% rispetto al 2023. «Un dato semestrale tra i peggiori nella storia dello stabilimento di Cassino. Da gennaio lo stabilimento è organizzato su un solo turno, mentre per gran parte dello scorso anno la produzione aveva la doppia turnazione».
E l’elenco sarebbe lungo, come la gragnuolata di numeri negativi. Anche per questo il ministro del MIMIT ha ribadito la disponibilità del governo a collaborare con Stellantis per accrescere la produzione in Italia. In merito alla remunerazione dell’amministratore delegato Carlos Tavares e agli alti dividendi degli azionisti, Urso ha citato la Costituzione italiana, sottolineando che «il profitto è legittimo, ma non a ogni costo», aspettandosi quindi un impegno sociale da parte dell’azienda.
Ultimatum di Urso a Stellantis
Per Urso però è «Stellantis che deve dare una risposta e la deve dare anche a breve. Se in queste ore non ci risponde positivamente sul progetto della gigafactory a Termoli, le risorse del Pnrr saranno destinate ad altri. Non possiamo perdere le risorse del Pnrr perché Stellantis non rispetta gli impegni e la scadenza è nelle prossime ore». Il titolare delle Imprese e del Made in Italy ha quindi chiosato: «Tocca oggi a Stellantis rilanciare l’auto in Italia e noi aspettiamo queste risposte da troppo, lungo tempo. Il governo – ha chiosato – ha fatto la sua parte, l’azienda no».