Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha presentato a Palazzo Chigi le proprie dimissioni irrevocabili. Capitola così l’ex direttore del TG2, schiacciato dallo scandalo che lo ha travolto nelle ultime settimane e che minacciava di ingrossarsi ancora.
Perché Sangiuliano si è dimesso?
Si conclude dunque con l’inevitabile passo indietro di Sangiuliano una vicenda che non ha pari nel nostro Paese, non tanto per la natura dello scandalo quanto perché avvenuta interamente sui social, con l’esponente dell’esecutivo Meloni quotidianamente incalzato e azzoppato da nuove rivelazioni di Maria Rosaria Boccia.
Sarebbe stato il rischio che la sua ex collaboratrice, con la quale aveva stretto per sua stessa ammissione un rapporto personale più intimo e privato di quello lavorativo, a spingere la compagine governativa a chiedere e ottenere, dopo giorni di trincea, le dimissioni di Sangiuliano che nel frattempo era stato messo alla berlina, sempre sui social, da milioni di italiani e non solo dalla sua principale accusatrice. Sono del resto destinate a passare alla storia le imbarazzanti lacrime del ministro al TG1, mentre si scusa con la moglie e con Giorgia Meloni. Entrambe con ogni probabilità ancora più imbarazzate.
A peggiorare ulteriormente la situazione dell’ormai ex ministro, il fatto che nelle ultime ore anche la Corte dei Conti si stesse muovendo per valutare la possibilità di danni erariali con riferimento alle spese – che Sangiuliano dice di aver coperto personalmente – sostenute per gli spostamenti e i pernottamenti di Maria Rosaria Boccia che accompagnava continuamente il titolare del dicastero alla Cultura nelle sue trasferte ministeriali in giro per l’Italia senza però averne titolo.
Le tante gaffe in pochi mesi di Sangiuliano
Sangiuliano, ancora prima di quest’ultima – imbarazzante – capitolazione, sul Web si era già distinto rispetto ai colleghi di governo guadagnandosi numerosi meme che consegnano così alla storia le sue tante gaffe commesse nei pochi mesi da ministro.
#Sangiuliano #Ministrodellacultura #Colombo #Galilei pic.twitter.com/ytC0SS1Yc0
— Gnola (@GnolaRoma) June 24, 2024
Da «Colombo non ipotizzava di scoprire un nuovo continente, ma voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra, sulla base delle teorie di Galileo Galilei» a quando parlò del sommo poeta Dante Alighieri come del «fondatore del pensiero di destra in Italia».
Ma lo scivolone più memorabile, anche grazie alla prontezza di spirito di Geppy Cucciari, fu quando ammise davanti a tutti di non aver letto i libri in corsa per il Premio Strega 2023 nonostante sedesse tra i giurati.
Nell’aprile 2024, alla presentazione della nuova passeggiata archeologica di Roma, Sangiuliano aveva invece collocato la caratteristica piazza di New York, Times Square, a Londra. Quindi aveva motivato spiegando di essere preda di una emozione «fortissima».
Dopo pochi mesi nuovamente i social e il Web gli tendono un’altra trappola: sul profilo Instagram del ministro alcune settimane fa viene caricato un post che annuncia le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli con una immagine che però recita “2 secoli e mezzo di Napoli”. Anche in questo caso la toppa è peggiore del buco: Sangiuliano scarica pubblicamente tutta la colpa sul social media manager. E annuncia di averne accettato le dimissioni.
La rete insorge. Sangiuliano ci ripensa e fa sapere di aver avuto clemenza per «un padre con due figli». Il social media manager è insomma stato graziato dal ministro: «si sta già occupando di altro, ora è agli archivi». Chissà che l’ex titolare alla Cultura non vada ora a fargli compagnia.