Da un’idea di Gino e Michele alla fine degli anni ’70, ha modellato l’immaginario giovanile prima che internet rivoluzionasse
Oggi, mercoledì 10 gennaio, è in programma l’asta giudiziaria per la vendita del marchio della Smemoranda, per gli amici la Smemo. Il brand è stato fino a poco tempo fa di proprietà dello Smemoranda Group, che ha però affrontato numerose difficoltà soprattutto dal 2020 in poi con la chiusura delle scuole, l’adozione della didattica e distanza e il calo drastico delle vendite. La società era attiva anche nel mercato degli articoli scolastici, ma ha dichiarato fallimento. La base d’asta per acquisire Smemoranda è di quasi 4 milioni di euro. La storia dell’agenda ha origine alla fine degli anni ’70 grazie all’intuito di due creativi come Gino e Michele ed è diventata una compagna di banco (e di zaino) soprattutto per la generazione dei Millennial.
Parlandovi da un sito come StartupItalia, non possiamo che riconoscere l’elemento distintivo di un’agenda dove non si appuntavano solamente i compiti (o le dediche o gli sfottò). La Smemo era famosa per i contenuti originali e i contributi di personaggi pubblici come artisti e comici, che ne hanno riempito pagine con battute graffianti e vignette satiriche, contribuendo a modellare l’immaginario giovanile nell’epoca pre-internet. Peraltro, prima del fallimento della società, Smemoranda aveva anche abbracciato il digitale, con la SmemoApp che vi abbiamo raccontato sul magazine. Da ricordare anche l’impegno del brand nella lotta contro il bullismo, tema senz’altro molto meno monitorato nei decenni passati.