Con la nuova legge di Bilancio cambiano le regole per accedere alla pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi. Se adesso questa possibilità è prevista per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 (con il sistema contributivo) e ha maturato un importo di pensione pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale (più di 1.600 euro al mese), un emendamento presentato della Lega cambia le carte in tavola. Ecco che cosa prevede.
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Chi potrà andare in pensione anticipata?
L’emendamento presentato dalla Lega prevede che, dal 2025, per superare questa soglia si possa utilizzare l’eventuale rendita maturata presso un fondo di previdenza integrativa. In questo caso, però, sempre dal 2025, saranno necessari 25 anni di contributi (e 30 a partire dal 2030) per andare in pensione a 64 anni. Ma chi interessa, attualmente, la normativa?
Al momento l’emendamento riguarda pochissime persone, visto che interessa soltanto i lavoratori che ricadono totalmente nel regime contributivo (e quindi solo gli assunti dopo l’1 gennaio 1996). Inoltre, il numero minimo di anni di contributi – a cui si potrà arrivare sommando contributi previdenziali e complementari – salirà da 20 a 25 anni e nel 2030 arriverà a 30. L’idea sarebbe quella di aprire un varco per consentire anche nel futuro l’estensione ai lavoratori pre-1996. In questo caso gli interessati sarebbero 80mila.