Per la campagna elettorale di Donald Trump Elon Musk ha intenzione di donare 45 milioni di dollari al mese. L’obiettivo ormai evidente del Ceo di Tesla è voltare pagina rispetto agli anni di Biden (politico per il quale ha votato in passato). Su StartupItalia raccontiamo da anni le mosse del patron di X, tra gli imprenditori più ricchi e visionari al mondo e divenuto paladino del free speech e delle destre globali. Come si è sviluppato il legame con Trump? Per quanto i due sembrino concordi su più fronti, in passato ci sono stati momenti di conflittualità.
Musk e Trump: la prima volta alla Casa Bianca
Se Trump dovesse essere rieletto alla Casa Bianca a novembre è probabile che il Ceo di SpaceX verrà coinvolto come consigliere su temi economici e tecnologici. Ma già dal 2016 in poi, durante il primo mandato del tycoon, Musk ha prestato servizio come suo consigliere, scontrandosi in alcune situazioni. Quella più eclatante è stata quando Trump ha fatto uscire gli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi sul clima.
Am departing presidential councils. Climate change is real. Leaving Paris is not good for America or the world.
— Elon Musk (@elonmusk) June 1, 2017
All’epoca con un post su Twitter Musk ha sbattuto la porta dicendo che il cambiamento climatico è un problema reale e che lasciare gli Accordi sul clima non era stata una buona scelta per l’America e per il mondo. Il riavvicinamento tra i due si è verificato alcuni anni dopo, durante la pandemia. Il Ceo di Tesla, nemico giurato dello smart working, ha definito il lockdown una misura fascista e come si legge sulla stampa USA condivide da sempre con Trump una certa allergia agli obblighi imposti dal governo centrale.
Il 6 gennaio 2021
Quanto è successo il 6 gennaio 2021 a Washington ha segnato un passaggio importante per il loro legame. Musk non ha condannato apertamente la scelta di Jack Dorsey e altri Ceo di mettere al bando dai social il presidente uscente, giudicato responsabile di aver aizzato i propri sostenitori contro il Campidoglio, rinunciando di riconoscere la sconfitta alla elezioni del novembre precedente.
Trump Rips Elon Musk: "Another Bullsh*t Artist" pic.twitter.com/kiuGp7xTEu
— Breitbart News (@BreitbartNews) July 11, 2022
Musk ha tuttavia iniziato a parlare di free speech, criticando il potere delle piattaforme. Nel 2022 l’ex presidente ha poi preso di mira pubblicamente il Ceo di Tesla, ottenendo come risposta l’invito da parte sua a farsi da parte e allontanarsi dalla politica. Lo stesso il lungo processo di acquisizione di Twitter ha mostrato l’imprenditore sudafricano particolarmente sensibile al tema della libertà di parola contro ogni forma di censura.
A lot of people are going to be super unhappy with West Coast high tech as the de facto arbiter of free speech
— Elon Musk (@elonmusk) January 11, 2021
Dopo aver acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari, una delle prime operazioni fatte da Musk è stata quella di riabilitare il tycoon, il cui profilo era rimasto bloccato per anni. Da allora l’ex presidente ha postato una volta soltanto, preferendo utilizzare Truth Social e altre piattaforme. Ora che sono in arrivo 45 milioni di dollari al mese per la sua campagna elettorale, è ragionevole aspettarsi che il tycoon torni a postare come un tempo?