Nel Dl PA previsti anche incentivi contro la fuga dei cervelli (+30% compensi). L’esecutivo sottolinea: «Doveroso valorizzare il lavoro dei nostri dottori di ricerca, facendo in modo che possano esprimersi al meglio nel loro paese»
La nuova struttura farà capo al Ministero delle imprese e del made in Italy guidato da Adolfo Urso e si affianca ad altri strumenti già avviati come lo “sportello unico” per accompagnare gli investitori internazionali e il fondo per il potenziamento dell’attività di attrazione degli investimenti esteri, con una dotazione di 5 milioni di euro annui. La creazione dell’unità di missione è prevista dal DL per il rafforzamento della capacità amministrativa delle PA approvato in Consiglio dei ministri giovedì 6 aprile. Un’ulteriore misura già in campo prevede che il Ministero delle imprese abbia la possibilità di ampliare il proprio potere sostitutivo in caso di inerzia delle amministrazioni centrali nei procedimenti legati a investimenti rilevanti per il sistema produttivo nazionale, per almeno 25 milioni di euro e aventi ricadute occupazionali significative. Il Dl PA prevede inoltre un aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca, come ad esempio i progetti Gant Horizon e Marie Curie.
Cosa farà l’unità di missione
Nel DL per il rafforzamento della capacità amministrativa delle PA approvato dal Consiglio dei ministri è contenuta la norma che prevede l’istituzione dell’Unità di missione “attrazione e sblocco degli investimenti” presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, volta a facilitare, indirizzare e sburocratizzare le procedure per attrarre gli investimenti in Italia. La nuova Unità di missione, viene spiegato, costituisce un ulteriore tassello nella strategia complessiva del Ministero volta a incentivare e sbloccare gli investimenti nel nostro Paese. ll Mimit si è infatti già dotato di strumenti che vanno in tal senso, tra cui lo sportello unico per l’accompagnamento degli investitori internazionali e di un fondo per il potenziamento dell’attività di attrazione degli investimenti esteri, con una dotazione di 5 milioni di euro annui. Tra gli strumenti già attivi, una misura che permette di ridurre rallentamenti o veti di pubbliche amministrazioni quando vi siano progetti di interesse nazionale per investimenti di oltre 400 milioni di euro relativi ai settori di rilevanza strategica, come la microelettronica e dei semiconduttori, delle batterie, del supercalcolo e calcolo ad alte prestazioni, la cybersicurezza, l’internet delle cose (IoT), la manifattura a bassa emissione di Co2, dei veicoli connessi, autonomi e a basse emissioni, la sanità digitale e intelligente e l’idrogeno. Questo per quanto riguarda la strategia complessiva sull’attrazione degli investimenti in Italia.
Incentivi contro la fuga dei cervelli
Il Dl PA prevede inoltre un aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca, come ad esempio i progetti Gant Horizon e Marie Curie. La norma, viene spiegato, è pensata per incentivare i dottori di ricerca a rimanere in Italia e, allo stesso tempo, per attrarne di nuovi dall’estero. Oggi i vincitori di Gant possono decidere di svolgere il proprio progetto di ricerca altrove, lasciando il proprio istituto di provenienza e portando con sé la dote finanziaria. L’introduzione della norma è un incentivo a restare in Italia e a richiamare ricercatori dall’estero. «Il settore della ricerca italiano è uno dei patrimoni più preziosi del nostro Paese. Possiamo contare su ricercatori e ricercatrici tra i migliori al mondo. Vogliamo che l’Italia sia per loro un Paese sempre più attrattivo e accogliente», ha dichiarato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il Decreto-legge. Aggiungendo: «Per questo con il Dl PA abbiamo introdotto una norma che permette alle Università e agli Enti di ricerca di aumentare fino al 30% il compenso dei ricercatori e docenti universitari vincitori di Grant. Siamo degli inventori infaticabili, lo siamo stati e lo saremo anche nel prossimo futuro. È doveroso valorizzare il grandissimo lavoro dei nostri dottori di ricerca, facendo in modo che possano esprimersi al meglio nel loro paese».