Anche nel 2024 l’Italia si conferma nel Cash Intensity Index tra le 30 peggiori economie con la più alta incidenza del contante (in particolar modo nel Sud del Paese), guadagnando quattro posizioni nel Cashless Society Index, dove si attesta al 21esimo posto. I dati emergono dal rapporto “Verso un’Italia Cashless, casi d’uso e ruolo di cittadini, imprese ed esercenti” elaborato dalla Community Cashless Society di The European House – Ambrosetti.
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Quanto è cashless il Belpaese?
Secondo quanto emerso dalla survey che ha coinvolto un campione di 1.000 cittadini, il 79,5% dei giovani tra i 25-30 anni ritiene «importante» o «molto importante» la possibilità di pagare cashless, e il 45,9% delle aziende italiane ritiene di avere un livello di maturità digitale medio-alto o alto. Allo stesso tempo, per 7 aziende su 10 la digitalizzazione è circoscritta alla gestione dei clienti e dei fornitori. Nonostante questi dati apparentemente rassicuranti, l’Italia si afferma tra le 30 peggiori economie con più alta incidenza di contante e un valore più alto rispetto alle medie di tutte le aree geografiche (Nord America, Centro-Sud America, Europa, Asia-Oceania) guadagnando però quattro posizioni nel Cashless Society Index, dove si attesta al 21° posto – il più alto di sempre nell’Indice – grazie a un miglioramento della connettività, ai progressi nei valori transati e all’abitudine al cashless degli italiani: la velocità di sviluppo dell’Italia è raddoppiata nell’ultimo anno, raggiungendo valori in linea con la media europea (Cashless Society Speedometer).
Quali sono i fattori che trainano il cashless?
Tra i fattori trainanti la crescita dei pagamenti digitali ci sono, al primo posto, l’e-commerce, con oltre 1 italiano su 2 che afferma di aver fatto maggiormente ricorso al canale online nell’ultimo anno per i propri acquisti, seguono i pagamenti in modalità P2P, che rappresentano oggi il canale preferito – solo dopo le carte di credito/debito – da 1 italiano su 2 per effettuare pagamenti online, mentre il Buy Now Pay Later si sta affermando sempre di più come nuova soluzione di pagamento con 7 italiani su 10 che vi hanno fatto ricorso nell’ultimo anno.