Il prestigioso settimanale britannico sceglie il paese che ha fatto più passi in avanti negli ultimi 12 mesi: salute della propria economia, politica, benessere dei propri cittadini, democrazia
Il celebre magazine britannico di informazione politico-economica, The Economist, ha riconosciuto l’Italia come il Paese dell’anno 2021, premiando l’operato di Mario Draghi come presidente del consiglio dei ministri. L’Italia è il Paese che nel 2021, anno funestato dalla pandemia, ha fatto più passi in avanti negli ultimi 12 mesi in termini di salute della propria economia, politica, benessere dei propri cittadini e democrazia.
“In mezzo all’oscurità alcuni paesi brillano”
“Quest’anno era difficile, ma quest’onore vogliamo riservarlo all’Italia. Non tanto per la sua Nazionale che ha trionfato agli Europei di calcio, oppure per la sua vittoria agli Eurovision dei Moleskine.
Ma per la sua Politica. A causa dei deboli governi degli anni passati. Gli italiani nel 2019 erano più poveri di quanto non lo fossero nel 2000. Eppure, quest’anno, il Paese è cambiato. Con Mario Draghi si è ritrovato un primo ministro competente e rispettato da tutto il mondo. Per una volta, quasi tutti i suoi politici hanno messo da una parte le loro differenze e si sono uniti per supportare un piano di riforme che permetteranno all’Italia di gestire i fondi UE per il rilancio post-pandemia.
L’Italia, seppur sia stata la più colpita dalla pandemia da Covid-19, si sta riprendendo economicamente più velocemente di Francia e Germania.
Ma il settimanale britannico alza una bandierina e chiosa prospettando il pericolo che il trend possa invertirsi. Come?
Se Mario Draghi dovesse passare alla Presidenza della Repubblica, si tratterebbe di un incarico più cerimoniale, che rischierebbe di lasciare il posto di presidente del consiglio a qualcuno di meno competente.
Ricordiamo che i Paesi vincitori delle edizioni precedenti sono stati l’Uzbekistan (per aver abolito la schiavitù), la Colombia (per il suo processo di pace), e la Tunisia (per i suoi passi avanti verso la democrazia).