L’esportazione di prodotti italiani nei mezzi di trasporto segna un +26,1%, mentre per i prodotti di importazione tedesca, il settore alimentare cresce del 19,9%
Import ed export tra Italia e Germania segnano +0,3% nei primi sei mesi del 2023. Per quanto riguarda l’esportazione di prodotti italiani, i mezzi di trasporto hanno segnato un +26,1%, mentre per i prodotti di importazione tedesca, il settore alimentare segna un +19,9%. Lo testimoniano i dati raccolti da Istat, che attestano il valore degli scambi commerciali tra Italia e Germania pari a 86,5 miliardi di euro, in lieve aumento (+0,3%) rispetto allo stesso periodo del 2022. «Nel contesto della recessione tedesca e di fenomeni inflazionistici ancora molto importanti, emerge un quadro diversificato che conferma la solidità dei rapporti economici bilaterali», ha affermato Jörg Buck, consigliere delegato di AHK Italien.
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L’analisi settore per settore
A livello settoriale, si osservano dinamiche diverse a seconda dei comparti: per l’export italiano crescono in termini di valore monetario l’alimentare, che si afferma a 3,96 miliardi (+11,5%), i macchinari (5,59 miliardi, +11,6%) e l’elettrotecnica-elettronica (3,93 miliardi, + 6,3%). Significativa la crescita dei mezzi di trasporto, che segna un +26,1% e tocca un valore di 5,46 miliardi. Rallenta, invece, l’export italiano nei settori del chimico-farmaceutico (4,5 miliardi, -16,2%) e della siderurgia (6,86 miliardi, -18%). E se si analizzano i prodotti di importazione dalla Germania si osservano dinamiche settoriali simili: in crescita il comparto alimentare (3,38 miliardi, +19,9%), quello dei macchinari (6,04 miliardi, +13,3%), dell’elettrotecnica-elettronica (6,57 miliardi, +11,9%) e, soprattutto, quello dei mezzi di trasporto (7,87 miliardi, +26,3%), mentre si registra un calo nel chimico-farmaceutico (9,48 miliardi, -20,9%) e nel siderurgico (5,05 miliardi, -3,6%). Allo stesso tempo, dall’analisi emerge che l’export dal nostro Paese segna volumi in crescita solo nei comparti dei macchinari e dell’elettrotecnica-elettronica, mentre nell’import crescono l’alimentare e i mezzi di trasporto, insieme a macchinari ed elettrotecnica-elettronica. Diversificate sono anche le dinamiche a livello regionale: tra i territori italiani che tradizionalmente trainano l’interscambio con la Germania, crescono a livello di valore monetario l’Emilia-Romagna, il Veneto e soprattutto il Piemonte (8,45 miliardi, +17,6%); in deciso calo il Lazio, con anche la Lombardia in lieve diminuzione (28,33 miliardi, -2,5%).