Due storie molto diverse fra loro, con un esito tuttavia identico. Il 2023 si chiude come uno degli anni peggiori per il mercato del lavoro videoludico
Nelle scorse ore due software house hanno annunciato la chiusura delle proprie attività. I casi di Fntastic e Free Radical sono molto diversi tra loro, ma avvengono in un periodo particolarmente critico per il mercato del lavoro videoludico. Fondata nel 2015, Fntastic ha comunicato di non avere più fondi a disposizione, aggiungendo che il videogioco The Day Before è fallito dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Nelle scorse ore la stampa di settore ha approfondito la vicenda, facendo emergere un quadro ancora poco chiaro: sembrerebbe che la software house abbia acquistato asset per poi riproporli nel titolo con leggere modifiche. Steam ha preso subito provvedimenti e nelle prossime ore potrebbe rimuovere il titolo dallo store.
Free Radical ha affrontato una situazione differente che ha portato alla chiusura. Si tratta della software house nota soprattutto per il titolo TimeSplitters. L’azienda è stata finora parte del gruppo Embracer, gigante svedese che nel 2022 controllava 120 studi di sviluppo interni, con 230 videogiochi in fase di sviluppo e quasi mille IP in portafoglio. Negli ultimi tempi, tuttavia, la crisi del settore ha investito anche questa azienda, che a maggio 2023 ha annunciato l’avvio di un processo di ristrutturazione. Come vi abbiamo spiegato per Embracer tutto è precipitato dopo che è sfumata una partnership da 2 miliardi di dollari.
Non si tratta del primo studio di sviluppo chiuso dopo la ristrutturazione avviata da Embracer: stessa sorte è toccata a Campfire Cabal e Volition Games, mentre è stato licenziato parte dei team di Crystal Dynamics (lo sviluppatore di Tomb Raider) e di Beamdog. A fine ottobre la situazione globale registrava oltre 6mila professionisti del settore licenziati da decine di software house. Cifre che dovranno senz’altro essere aggiornate.