Tra i settori più colpiti dal Covid, solo nel 2019 aveva invece fatto segnare record storici in termini di occupazione. Secondo i dati Volagratis.com, oltre il 50% dei connazionali ha scelto di visitare l’Italia
Il decollo prima del tonfo. Per il turismo italiano è stato un biennio fatto di alti e bassi. Difatti, se il 2019 ha fatto registrare record importanti in termini di occupazione e ricchezza, la pandemia rischia di generare effetti molto negativi. Rispetto all’estate dello scorso anno, le partenze si sono ridotte del 45%. Come segnalato dai dati di Volagratis.com, chi fra gli italiani non si è fatto intimorire dal rischio Covid ed è partito comunque, oltre la metà ha scelto comunque di rimanere nel bel Paese. Si tratta del 54% del totale dei turisti, contro il 36% del 2019.
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2019, l’anno dei record
Come testimonia una ricerca condotta e pubblicata dall’Ente Bilaterale Nazionale per il Turismo, in concerto con l’INPS, Federalberghi e Fipe, con il 13% del PIL nazionale prodotto, il turismo italiano aveva visto una decisa crescita lo scorso anno, prima di sprofondare con il sopraggiungere del Covid. Gli occupati dipendenti nel settore turistico sono stati in media oltre 1 milione e 300 mila nel 2019, in crescita del 4,7% rispetto al 2018. A impreziosire il dato l’alta presenza di donne – quasi il 53% del totale – e i giovani: il 60% degli impiegati ha meno di 40 anni, con un’età media di 37 anni.
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L’indagine di ENBT ha mostrato anche come quasi la metà – 46% – degli assunti nel ramo turistico fosse a tempo pieno. Inoltre, un quarto dei dipendenti è straniero. A testimonianza del grande valore inclusivo di cui il settore è stato capace negli ultimi tempi. Significativo è pure il numero di aziende che lavorano nel turismo, circa 200 mila, la maggior parte delle quali, 166 mila, nei pubblici esercizi. Un numero che, se moltiplicata all’organico medio di 6,5 dipendenti per azienda, porta alla cifra poc’anzi menzionata di 1 milione e 300 mila occupati totali.
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Molto positivo poi il dato riguardante la tipologia contrattuale dei dipendenti in campo turistico, il 58% dei quali risultava a tempo indeterminato. Una percentuale corrispondente a quasi 755 mila persone. Erano invece 361 mila circa i lavoratori a tempo indeterminato, 185 mila gli stagionali e 143 mila con contratto intermittente. Fra le regioni, è la Lombardia la regione con più lavoratori dipendenti nel turismo, che nel 2019 ha toccato quasi quota 235mila impiegati. Seguono Emilia Romagna, con 132mila lavoratori, il Lazio e il Veneto con 128mila ciascuna.
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2020, il crollo per la pandemia e il turismo interno. I dati di Volagratis
Dato eloquente, che testimonia la gravità della situazione di quest’anno, è ricavato dall’indagine condotta da EBNT: ad agosto sono state autorizzate 44 milioni di ore di cassa integrazione nel settore turistico. Tradotto in stipendi, corrispondono a 254mila mensilità a tempo pieno. Non solo: da gennaio a maggio 2020 c’è stata una riduzione dell’80% delle assunzioni stagionali nel turismo e del 60% di quelle a tempo determinato. Non sembrano essere migliori neanche le stime del Governo per i prossimi mesi, che vedono un’ulteriore contrazione delle assunzioni di circa il 70% da qui a fine anno.
Quanto stia pesando la situazione per il settore lo testimonia l’indagine pubblicata dal motore di ricerca per voli, Volagratis.com. Il calo delle prenotazioni estive rispetto all’anno precedente è stato del 45%, con picco negativo a giugno (-54%). La situazione è migliorata nel mese di luglio, che ha rimontato fino a -32% rispetto al 2019.
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Gli italiani che sono partiti lo hanno fatto per oltre la metà delle volte restando nel proprio Paese, e hanno prenotato molto spesso senza preavviso. È stata infatti l’estate delle vacanze last minute, con prenotazioni di 12 giorni più vicine alla partenza di quanto non fossero state nel 2019. Resta comunque il mare la meta preferita dei turisti italiani, con il 66% delle prenotazioni, la maggior parte delle quali in Sicilia, Sardegna, Puglia e Riviera Romagnola.
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Altro dato interessante riguarda dove si è prenotato. Guidano la classifica le prenotazioni solo hotel, tipologia meno intaccata dalla crisi pandemica e con una classifica guidata nelle prime dieci posizioni da sole località italiane. Voce interessante anche quella sulle destinazioni dei passeggeri aerei. Le prenotazioni solo voli hanno visto un grande interesse per l’Italia, con Milano prima nella top 10 delle mete più raggiunte.
In grande spolvero anche le città del Meridione, da Catania a Palermo, a Olbia e Alghero, fino a Brindisi, Lamezia Terme e Bari. Nella ricerca di Volagratis.com, l’unico dato che vede una diffusa presenza di località estere è quella del volo + hotel. Sardegna e Sicilia sono ancora una volta in testa, seguite però dalle isole greche e spagnole. Oltre ad alcune città molto gettonate, come Barcellona, Malta e Amsterdam.
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