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L’11 dicembre (dalle 17) l’Agenzia per lo sviluppo interverrà al SIOS20
«Quando esaminiamo le domande non verifichiamo tanto la tecnologia, ma quanto se l’innovazione alla base riesca o meno a intercettare e soddisfare nuovi bisogni di mercato». Roberto Pasetti – Responsabile Area Imprenditorialità, Incentivi e Innovazione a Invitalia – ha risposto alle domande di StartupItalia su uno degli incentivi più importanti del panorama pubblico attivi dal 2015. «Smart&Start Italia ha raggiunto le 3mila domande inoltrate da startup che operano in ogni regione. Nello scenario di incentivi all’innovazione – ha spiegato – mancava uno strumento disegnato su misura delle esigenze di giovani imprese». Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo controllata dal Ministero dell’Economia, sarà tra gli ospiti del SIOS20 Winter Edition, l’edizione full digital che partirà a dicembre con una lunga serie di workshop dedicati. Tra questi, venerdì 11 dicembre alle 17, è in programma quello di Invitalia per parlare di quanto fatto finora e dei progetti in partenza nel campo della digital transformation.
Smart&Start: l’impatto sull’ecosistema
Cinque anni dopo l’avvio di Smart&Start Italia molte cose sono cambiate. L’ecosistema si è evoluto, superando le 10mila startup attive in tutta Italia, come fotografato dai report periodici del Ministero dello Sviluppo Economico. Ma quanto sono cambiate le startup? «L’asticella della qualità si è alzata – ha commentato Pasetti – quello che andava bene nel 2015 oggi, ovviamente, non accederebbe ai contributi di Invitalia». In tutto sono quasi 1.100 le aziende innovative finanziate in cinque anni, con 382 milioni di euro in agevolazioni concesse. Stando alle stime consultabili sul sito ufficiale di Smart&Start, sarebbero più di 6.500 i posti di lavoro che l’incentivo ha contribuito a creare.
Roberto Pasetti – Responsabile Area Imprenditorialità – Incentivi e Innovazione a Invitalia
«Chi inoltra l’application – ha precisato Pasetti a StartupItalia – deve sapere che Smart&Start fa molta attenzione alla valorizzazione economica dell’innovazione». La differenza non la fa dunque la tecnologia in sé, ma quanto può essere messa a frutto per diventare scalabile. Di idee rivoluzionarie se ne sono viste molte in questo complesso 2020. Su StartupItalia abbiamo raccontato la resilienza che ha caratterizzato le migliori storie di Founder e professionisti, impegnati a riconvertire il business.
Invitalia: quali sono i trend?
«Quest’anno le domande a Smart&Start sono raddoppiate rispetto al 2019: ne arrivano 60 al mese – ha ricordato il rappresentante di Invitalia – da una parte questo è dovuto alle novità normative che hanno reso ancor più interessante l’incentivo. Dall’altre c’è però un fenomeno spontaneo di nuove progettualità sbocciate durante la crisi». Tra le case history di Smart&Start, c’è Amiko, startup fondata nel 2015, che ha sviluppato una piattaforma digitale per migliorare il percorso terapeutico dei pazienti con asma. Respiro, questo il nome della tecnologia, è una respiratory digital therapeutics. Storie come queste ci suggeriscono possibili trend per il futuro? «Penso che cresceranno sempre di più i settori legati all’assistenza a distanza, alla telemedicina e alla cura dei pazienti da remoto. Ma i margini di sviluppo sono enormi anche nella fruizione digitale dei beni culturali e nel campo della sostenibilità».
Oltre a discutere di ecosistema dell’innovazione dal palco virtuale del SIOS20, il workshop dell’11 dicembre di Invitalia sarà un’importante occasione per annunciare l’imminente novità che riguarda le PMI e la digitalizzazione. Digital Transformation è la nuova iniziativa di Invitalia che ha in dotazione 100 milioni di euro per finanziare progetti di digitalizzazione proposti dalle piccole medie imprese italiane. Potrebbe essere un assist per creare ponti e collaborazione tra le aziende tradizionali e le startup? «Senz’altro – ha concluso Pasetti – ma anche in questo caso la priorità assoluta è riempire la tecnologia di contenuti utili per il mercato».