Rockstar Games, la software house che nel 2025 lancerà sul mercato il videogioco GTA 6, ha comunicato a tutti gli sviluppatori e dipendenti che da aprile dovranno abbandonare lo smart working e tornare in presenza in ufficio, cinque giorni la settimana. Come si legge su Bloomberg l’azienda americana vuole che le persone tornino in sede per motivi di produttività e di sicurezza (il rischio leak è sempre dietro l’angolo nel settore gaming).
Rockstar Games licenzierà?
A quattro anni dallo scoppio della pandemia molte aziende hanno sposato il full remote, altre hanno optato per la modalità ibrida. Ma altre ancora hanno sospeso del tutto lo smart working. Uno dei più instancabili critici del lavoro da remoto è stato Elon Musk, che peraltro si era opposto alle restrizioni agli spostamenti durante i lockdown.
La pandemia ha senz’altro rappresentato una sfida per le software house, ma in molti casi il lavoro da remoto non ha affossato i progetti videoludici. Il settore gaming è però nel pieno di un periodo di crisi per quanto riguarda il mercato del lavoro: decine e decine di aziende stanno licenziando (EA è l’ultima in ordine di tempo: ha tagliato il 5% del personale).
GTA 6 è uno dei titoli più attesi da anni. Previsto in uscita nel 2025, alla fine del 2023 è uscito il primo trailer del videogioco che su YouTube sta sfiorando le 180 milioni di visualizzazioni. I dipendenti potrebbero non accogliere con favore la novità dell’addio allo smart working in Rockstar Games. La software house fa parte della casa madre Take-Two, che di recente ha parlato di imminenti tagli.