Da oggi, 25 settembre, fino a domani compreso il sito di Repubblica.it non verrà aggiornato «per protestare contro le gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenuti in occasione dell’evento Italian Tech Week». Così si legge nel comunicato dell’assemblea dei giornalisti di Repubblica. Come spiega Professione Reporter 230 sì, 30 no e 15 astenuti sono lo specchio di quanto sta accadendo nella redazione del quotidiano, dove la maggioranza ha deciso di incrociare le braccia. Dunque è probabile che salterà buona parte della copertura giornalistica dell’evento al centro della protesta. Ma che cosa ha spinto i giornalisti in questa direzione?
Italian Tech Week: perché i giornalisti di Repubblica scioperano
L’evento è in programma da oggi fino al 27 settembre a Torino, ma la redazione ha deciso di opporsi motivando così lo sciopero. «Da tempo denunciamo i tentativi di piegare colleghe e colleghi a pratiche lontane da una corretta deontologia e dall’osservanza del contratto nazionale». Oggi il giornale esce in edicola con un inserto di 100 pagine con diversi contenuti a pagamento che però non sarebbero stati segnalati in maniera trasparente ai lettori, secondo la denuncia dei giornalisti in sciopero.
L’appello è rivolto direttamente a Exor: «Ci rivolgiamo anche all’editore – e non padrone – di Repubblica John Elkann affinché abbia profondo rispetto della nostra dignità di professionisti e del valore del nostro giornale, testata con una propria storia e identità che non può essere calpestata». Il sito del quotidiano, uno dei più visitati in Italia, tornerà a essere aggiornato dal 27 settembre.
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