Chi sono i Nomadi Digitali? Non certo degli avventurieri, ma dei professionisti per i quali la community virtuale è l’unico punto di riferimento
Negli anni ‘70 H. M. McLuhan, parlava di nomadismo riferendosi all’auto intesa come casa mobile, profetizzando un futuro in cui i professionisti avrebbero avuto la possibilità di lavorare spostandosi da una parte dell’altra del mondo. Nel 1990 anche Tsugio Makimoto e David Manners con il libro Digital Nomad preannunciarono modelli e stili di vita che avrebbero sconvolto il nostro modo di lavorare. Recentemente Pieter Levels, durante la Digital Nomad Conference 2015 di Berlino, ha ipotizzato che entro il 2035 saranno oltre 1 miliardo le persone che, grazie alle nuove tecnologie, avranno la possibilità di vivere e lavorare spostandosi per il mondo grazie al binomio smartworking e tecnologia.
Non solo viaggi esotici e avventure
Il Nomadismo Digitale non s’identifica esclusivamente con uno spostamento fisico da un luogo all’altro, ma è un’idea diversa di concepire tempi e spazi lavorativi, nella più assoluta autonomia e autodeterminazione. Chi sono i nuovi Nomadi Digitali? In rete circolano alcune definizioni stereotipate, che identificano il nomade digitale con la figura del viaggiatore avventuroso, che con lo zaino e un laptop si reca in luoghi esotici in cerca di un’attività al di fuori dallo schema convenzionale lavorativo. In realtà, i Nomadi Digitali sono professionisti che seguendo il proprio desiderio d’indipendenza e mobilità, utilizzano le possibilità che le nuove tecnologie offrono per lavorare da diversi luoghi del globo, connessione e mobilità sono gli elementi caratterizzanti la loro attività.
La solitudine dei Nomadi Digitali
Se da un lato le nuove tecnologie mobili slegano il lavoro dai luoghi, la mobilità rappresenta un elemento fondamentale in tutti i settori della società contemporanea. La famosa società liquida prospettata da Z. Bauman è oramai una realtà consolidata. Il posto fisso, lo stipendio sicuro, la sede stabile, e il gruppo di colleghi con cui condividere il lavoro, sono tutte caratteristiche associate al lavoro inteso tradizionalmente, e la solitudine del Nomade Digitale a volte può ingenerare mancanza del senso di appartenenza al gruppo sociale. Ci sono professionisti perennemente in viaggio per i quali la community virtuale è l’unico punto di riferimento. Sono nati blog e portali che consigliano come sfruttare al meglio le potenzialità del web per lavorare da remoto. Ma questo non basta…
Il Coworking è la soluzione per condividere idee e progetti
Per ovviare all’isolamento è possibile condividere uno spazio lavorativo dove organizzare il proprio lavoro e oramai nascono in tutto il territorio nazionale strutture di Coworking che si presentano sempre più funzionali e dotate di tutti i servizi necessari a un freelance o una startup all’inizio del suo percorso. A Palermo il recente spazio lavorativo di PMO Coworking, fondato da Roberto Ragonese, si prefigge obiettivi ancora più ambiziosi, come lui stesso dichiara: “PMO Coworking nasce dall’idea che Palermo non deve essere necessariamente un posto da cui si parte e non si ritorna e sta a noi cambiare le cose. Io credo che anche da qui possa nascere qualcosa di buono. Sta a noi impegnarci affinché le cose cambino. PMO Coworking è prima di tutto un luogo d’incontro, dove al centro di tutto ci sono le persone con le loro idee il loro business, le loro aspirazioni e anche i loro desideri”. PMO Coworking è uno spazio di collaborazione e condivisione sui temi dell’innovazione tecnologia e quest’estate ha ospitato circa 70 ragazzi della comunità Hacker Paradise, nell’ottica di una visione più ampia e internazionale.
Are you ready to change your life? Palermo Nomad Experience
Palermo Nomad Experience, la prossima iniziativa di PMO Coworking in collaborazione con Legirel Communication, partirà il 4 ottobre, per ben quattro settimane. Il programma offre un pacchetto che include la postazione di lavoro, l’alloggio in appartamento condiviso, un evento social a settimana, e tante proposte complementari che variano dal turismo, al food, agli eventi, ai workshop di digital design o service design, sino ai corsi di italiano per migliorare la propria permanenza a Palermo. Dalle premesse si prefigura come un progetto originale, che unendo un coworking e un’agenzia di comunicazione intende fornire non solo attività di consulenza e supporto bensì anche la possibilità concreta di interagire con una rete professionale diversificata, e si prospetta dunque come un’interessante opportunità per chi desidera entrare nell’affascinante universo dei Nomadi Digitali.