SIENAimaging si assicura un premio da 200.000 euro. Servirà a trasformare il progetto di analisi automatica delle immagini in un supporto per i medici che si occupano di sclerosi multipla
Sono state 138 le candidature alla prima edizione di Roche HealthBuilders: e il dato più interessante, forse, per quella che è a tutti gli effetti un’iniziativa italiana è che sono arrivate da tanti paesi di tutta Europa. Il segno che il mercato della medicina e dei servizi per la salute è un mercato internazionale per natura, come ci ripete Roberto Ascione (CEO di Healtware), che non bada a dove nasce un’idea: se una startup ha le carte in regola, le sue prospettive saranno le stesse in Italia e oltreconfine.
Il vincitore di questa prima edizione, dicevamo: il team di SIENAimaging, che con i propri algoritmi punta a cambiare una volta e per sempre il metodo con il quale i medici leggono e interpretano le immagini prodotte dalla risonanza magnetica. Un supporto al lavoro dell’uomo, per agire in modo efficace nel rilevare i biomarker utili a valutare il progredire di malattie croniche come la sclerosi multipla. Un’idea ad alto contenuto tecnologico che ha raccolto l’approvazione della giuria, e che si è portata a casa – in Toscana, ma gli algoritmi e il software di SIENAimaging sono già testati ad Oxford e dal consorzio MAGNIMS – il primo premio da 200.000 euro messo a disposizione da Roche Italia.
La nascita di HealthBuilders
“Questo progetto nasce da un forte convincimento di Roche – racconta a StartupItalia Elia Ganzi, business operations & established portfolio director di Roche Italia, che ha curato lo sviluppo dell’iniziativa – ovvero che le aspettative dei pazienti vadano ben oltre il prodotto: sono i servizi a fare la differenza, che migliorano la qualità della vita. Un’azienda farmaceutica ha una forte expertize nella ricerca e sviluppo, ma per dare vita a una esperienza completa sono necessarie altre competenze che solo una startup o una società tecnologica sono in grado di offrire.”
Ganzi richiama esplicitamente un concetto che ci suona piuttosto familiare: quello dell’open innovation, paragonato a “un’orchestra” nella quale Roche possa diventare uno dei musicisti che contribuisce alla riuscita del concerto. “La nostra sfida – prosegue – consiste anche in un cambio di mindset, nel mettere al centro del nostro progetto il paziente”: di fatto Roche Italia pensa in termini di filiera, potremmo dire, puntando a coinvolgere anche altri attori di questo comparto come le assicurazioni o l’accademia, gli ospedali con i loro medici, e ancora i venture capitalist e altri addetti ai lavori, in un sforzo comune che cambi le regole del gioco.
“La qualità della vita non dipende solo da un farmaco” chiosa Ganzi, che ribadisce l’impegno che dimostra HealthBuilders nel cercare di dare vita a soluzioni che siano il prodotto di una convergenza di expertize etereogenee. Un principio che viene rivendicato con forza anche da Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia: HealthBuilders è un format ideato e costruito dalla divisione italiana, “perché crediamo fortemente nella ricerca di nuove formule di partnerhsip, così da offrire un valore aggiunto rispetto a quanto oggi può già offrire un’azienda farmaceutica”.
Anche nelle parole di de Cicco torna il concetto di orchestra, con un’attenzione particolare per la già citata open innovation: “Questo è il primo passo per la nostra azienda verso un percorso che ci permetta di ridisegnare i servizi per pazienti e familiari: è attraverso l’ascolto delle loro esigenze e delle loro esperienze che intendiamo guidare un nuovo concetto di salute. Consapevoli che non possiamo farlo da soli – conclude de Cicco – ma attraverso la collaborazione con nuove realtà capaci di integrare il nostro business con nuove idee”.
I vincitori di HealthBuilders
Il primo premio della prima edizione di Roche HealthBuilders – del valore di 200.000 euro e comprendente 12 mesi di supporto da parte di Roche Italia per lo sviluppo del progetto – è andato a SIENAimaging per SI.Nlab: una piattaforma di analisi dei dati forniti dalla risonanza magnetica, frutto di 15 anni di lavoro – ci ha detto a margine della premiazione il general manager Marco Battaglini.
L’algoritmo sviluppato consente di semplificare la rilevazione dei biomarker che evidenziano le differenze tra due diverse risonanze: un ausilio al medico che si occupa di patologie come la sclerosi multipla, in un’operazione che oggi deve essere fatta manualmente e che è molto complessa. L’auspicio di Battaglini è che il premio vinto possa generare una fruttuosa collaborazione con Roche Italia, allo scopo di accelerare la certificazione del protocollo per l’impiego di SI.Nlab a livello clinico – la sua efficacia sta già venendo dimostrata da due trial in corso – così da promuoverne l’impiego tra i medici.
Il premio Helthcare Sustainability Idea è andato invece a Home, una app pensata per offrire servizi ai caregiver e a tutte le figure professionali che sono coinvolti nel supporto ai pazienti affetti dalla malattia di Huntington. Il premio Best Customer Experience Idea è andato invece a Monitoraggio a Distanza, un sistema per la valutazione a distanza delle possibili complicanze cardiologiche nei pazienti oncologici trattati per il tumore alla mammella. Entrambi questi due riconoscimenti hanno un valore di 5.000 euro, e includono un programma di coaching di 6 mesi a cura di Roche Italia.