Circa 90 miliardi stanziati per i prestiti a tasso zero alle PMI. Il totale sarà di 234.000 miliardi di yen, oltre 1.900 miliardi
Shinzo Abe lo aveva promesso ed ora è realtà. Il Giappone, che aveva iniziato il 2020 in recessione tecnica e ha dovuto dire addio all’indotto multimiliardario delle Olimpiadi di Tokyo (a rischio persino nel ’21), temeva di finire in una spirale recessiva senza vie d’uscita.
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Per questo ha approntato un piano di aiuti all’economia mostruoso, anche se gli ultimi dati economici sono più ottimistici rispetto alle previsioni fatte nel pieno della minaccia pandemica. Secondo l’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo (PIL) nei tre mesi appena passati ha registrato un decremento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente contro il -0,9% della stima preliminare. Le stime degli analisti erano per una flessione dello 0,5%. Merito ancora una volta del premier Abe che, seppur criticatissimo dall’opposizione e dagli scienziati, ha preferito mantenere una linea soft contro il Coronavirus, evitando di chiudere il Paese.
Il piano da 262 miliardi di euro
E ora per il Sol Levante è tempo di ripartire. Potremmo definirla “fase 4”. La Camera giapponese ha approvato il nuovo bilancio record di 32.000 miliardi di yen (262 miliardi di euro) necessario per alimentare un secondo piano a sostegno dell’economia. Oltre un terzo del fondo emergenziale, quindi circa 90 miliardi, sarà destinato a finanziare un fondo governativo per prestiti a tasso zero alle PMI.
Il primo ministro Shinzo Abe
I beneficiari del piano monstre varato in Giappone
Il resto dovrebbe essere utilizzato per sostenere i dipendenti, aiutare le aziende e i commercianti che pagano un affitto, sovvenzioni ai comuni, rinforzare già l’ottimo sistema sanitario, intensificare gli aiuti alla ricerca medica, mettere in campo bonus agli infermieri, nuove borse di studio per gli studenti poveri e sostegni per le famiglie con un solo genitore.
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Il bilancio dovrebbe essere approvato definitivamente venerdì dall’altro ramo del Parlamento e costituisce il cuore di un secondo massiccio piano di sostegno di 117.000 miliardi di yen (958 miliardi di euro), dopo quello di aprile. In totale, gli aiuti di Stato a sostegno delle imprese e delle famiglie raggiungerebbe i 234.000 miliardi di yen (oltre 1.900 miliardi).