Per combattere la crisi economica post pandemica Angela Merkel vara il “Der Wumms”, manovra da 130 miliardi volta a incentivare i consumi
Potranno anche starci antipatici, con quell’aria da primi della classe e quella naturale propensione a plasmare l’Unione europea secondo la loro visione, ma una cosa è certa: quando i tedeschi fanno una cosa, la fanno bene. Molto bene. E forse sbagliamo noi a non volerli mai prendere come modello. Prendiamo per esempio la maxi manovra che il Governo di Angela Merkel ha definito ieri: 130 miliardi, pari al 4% del PIL, per spingere i cittadini al consumo, rilanciare il turismo e acquistare auto elettrica. Come? Attraverso incentivi, certo, ma soprattutto attraverso sostanziosi tagli dell’IVA.
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In Germania tagliare l’IVA non è un tabù
“Der Wumms”. Ovvero Big Bang. Il piano varato da Angela Merkel è stato soprannominato così dai giornali tedeschi e, vista la portata, pari a 130 miliardi di euro, l’enfasi non è certo fuori luogo. Il Paese, che deve vedersela con la caduta degli ordini all’industria ad aprile del 25,8% (il peggior calo dal gennaio 1991) e del 36,6% su base annua, proverà il rimbalzo con varie misure che vanno da importanti tagli al costo dell’energia elettrica a 50 miliardi per l’econonomia sostenibile, fino ai 25 miliardi di sostegno alle PMI, passando per un bonus di 300 euro per figlio. I costumi verranno incentivati intervenendo con un deciso taglio dell’IVA dal 19% al 16%.
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A differenza di quanto avviene poi nel nostro Paese, in Germania l’IVA sulla maggior parte dei prodotti alimentari è ridotta, al 7%: a seguito di questo intervento finirà al 5%. Un incentivo agli acquisti che durerà dal primo luglio al 31 dicembre 2020, con lo Stato pronto a metterci i 20 miliardi di mancati incassi.
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IVA ridotta alla ristorazione
Ma non è finita, perché per fare ripartire il turismo e il settore gastronomico, entrambi particolarmente colpiti dal lock down, il governo tedesco ha deciso di abbassare temporaneamente l’IVA per ristoranti, pub e bar. La tassa sarà ridotta dal 19% al 7% sui pasti, sempre a partire dal 1 luglio ma questa volta per un anno intero, fino cioè al primo luglio 2021.