Il calo più forte causato dalla pandemia di Covid-19 si è registrato in Francia, -5,8%, seguita da Spagna -5,2% e Italia -4,7%
Se dalla Cina arrivano i primi dati positivi, segno della ripartenza in atto dopo la pandemia, le fotografie scattate in Europa nel periodo gennaio, febbraio e marzo sono quelle di un continente che si affaccia sulla crisi economica. Eurostat ha confermato che nella zona euro (quindi i 19 Paesi) la crescita del PIL nel primo trimestre è stata negativa, -3,8% rispetto al trimestre precedente. Rispetto a un anno prima -3,2%. Si tratta del calo del più forte dal 1995. Nel quarto trimestre 2019 il prodotto interno lordo era cresciuto dello 0,1%. Il calo più forte si è registrato in Francia, -5,8%, seguita da Spagna -5,2% e Italia -4,7% (-4,8% rispetto al primo trimestre 2019). In Germania -2,2%. La stima flash Eurostat era stata pubblicata a fine aprile. Di seguito la situazione dei singoli Paesi.
Germania: -2,2% PIL nel primo trimestre, -2,3% su anno
La Germania ha registrato un calo del Pil del 2,2% nel primo trimestre del 2020, a fronte di una previsione del -2,3% su scala annua.
Olanda, Pil a -1,7% nel I trimestre e -0,5% su anno
Il Pil dell’Olanda registra le contrazioni minori: dell’1,7% nel primo trimestre dell’anno e un calo di appena lo 0,5% su anno.
Portogallo, PIL a -3,9% nel primo trimestre
Il Prodotto interno lordo del Portogallo è diminuito del 3,9% nel primo trimestre 2020 rispetto agli ultimi tre mesi del 2019, secondo una stima provvisoria pubblicata dal National Institute of Statistics (Ine). Questo calo del PIL è più pronunciato di quanto previsto dalla Commissione europea, che prevedeva un calo dell’1,8% nella variazione trimestrale.
Covid-19 ed export europeo
Sempre secondo l’Eurostat, le esportazioni di merci verso il resto del mondo nel mese di marzo 2020 si sono attestate a 193,3 miliardi di euro, in calo del 6,2% rispetto a marzo 2019 (206,1 miliardi di euro). Le importazioni dal resto del mondo sono state pari a 165 miliardi, in calo del 10,1% rispetto a marzo 2019 (183,5 miliardi). Di conseguenza, l’area euro ha registrato un avanzo di 28,2 miliardi nel commercio di beni con il resto del mondo rispetto a 22,7 miliardi nel marzo 2019. Il commercio all’interno dell’eurozona è sceso a 153,3 miliardi, in calo del 12,1% rispetto a marzo 2019.