Cosa ci trattiene all’impiego attuale? Saremmo più felici altrove? Dove trovare il coraggio di spiccare il volo? Vittorio Martinelli e Luigi Ranieri dedicano ai nostri lettori un estratto del loro nuovo libro “Piano B – 10 consigli per cambiare lavoro”, edito da Apogeo
Nel libro (Piano B 10 consigli per cambiare lavoro, Apogeo) ci siamo interrogati su cosa stia succedendo nel mercato del lavoro, a partire da alcuni fenomeni globali, come la “Great Resignation” o “grandi dimissioni”, la de-globalizzazione e l’intelligenza artificiale. Anche attraverso l’analisi del mercato del lavoro in Italia, particolarmente in difficoltà a causa della bassa produttività, un primo suggerimento che può venire da questa lettura ha a che fare con l’importanza di puntare sulle proprie competenze e su una mentalità orientata alla crescita continua.
Il piano B
La flessibilità nel cambiare dipende anche dalla capacità di comprendere quando si è arrivati ad un “punto di rottura” e sarebbe conveniente attivare il proprio “piano B”: devono essere i mal di pancia o la voglia di realizzare un sogno a farmi posizionare la mia carriera su binari diversi? Ecco, la migliore diagnosi sulla nostra attualità professionale, a parer nostro, passa per una serie di considerazioni che abbiamo affrontato nel libro: muoversi seguendo una strategia versus chi, di contro, si muove in base a bisogni contingenti; il ruolo che gioca l’ambiente di lavoro nel quale si è immersi quotidianamente; la possibilità di disporre o meno di tempo “ridondante” per rimettersi in gioco; e l’analisi dello stato di salute della propria aziende e del settore nel quale essa insiste.
Alla consapevolezza delle proprie passioni abbiamo dedicato un’intera sezione del testo, in quanto secondo un rapporto Deloitte solo il 12% delle persone è appassionato del proprio lavoro! Valore “piuttosto “ basso, ci verrebbe da dire! Aspetti come l’accettazione della propria identità professionale e delle proprie aspirazioni lavorative sono al centro di scelte consapevoli e, nel libro, vengono sollecitati grazie a diversi esercizi immaginativi che spingono al pensiero creativo. Attraverso una rivisitazione della SWOT Analysis e tecniche mutuate dal coaching, abbiamo scelto di invitare il lettore a riflettere su possibili cammini alternativi che potrebbe mettere in atto per realizzarsi come professionista (ovvero come dipendente, lavoratore autonomo, imprenditore e/o investitore).
Il piano d’azione
Poiché il più delle volte si cade non tanto nella definizione di un progetto, ma nella sua esecuzione, risulta poi fondamentale andare a declinare la strategia in un piano di azione, che sappia affrontare il cambiamento sotto diversi aspetti: il sapersi distaccarsi mentalmente ed emotivamente dal proprio passato professionale, la capacità di sospendere il proprio giudizio nel primo periodo di cambiamento, le modalità per adattarsi al meglio per cogliere le opportunità e la gestione dei primi fallimenti che fanno sempre parte dei cambiamenti “veri”, 2.0.
Crediamo profondamente che la giusta mentalità per perseguire un Piano B passi per una predilezione del lungo termine rispetto al breve termine che, per esempio, si manifesta quando cerchiamo di apprendere nuove competenze, anche quando questo comporta fatica e porterà vantaggi solo negli anni avvenire. Così come la cura e valorizzazione del networking è qualcosa che si crea nel tempo ma appare sempre più un elemento imprescindibile per il successo professionale. Il testo viene arricchito da 20 interviste a esperti del mercato del lavoro e manager o imprenditori, come Carlo Caporale (AD Wyser Italia), Marco Ceresa (Group CEO Randstad Italia) e Andrea Malacrida (Country Manager The Adecco Group Italia), e molti altri amici che, come professionisti di successo, hanno fatto scelte spesso “controintuitive” nel loro passato professionale.
Insomma, da fenomeni globali, come la grande accelerazione dell’economia digitale e le sfide dell’intelligenza artificiale, all’introspezione personale sulla propria identità professionale e la consapevolezza delle proprie capacità, Piano B cerca di far luce su molti “angoli” del paesaggio lavorativo contemporaneo. E quello che emerge è che la chiave del successo, in questo contesto in evoluzione, non risiede nell’adesione rigida a un singolo percorso, ma nella flessibilità di adattarsi, di riconoscere i momenti di rottura e di abbracciare nuove opportunità.
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Quali sfide attendono la società di domani? Quali sono i rischi e quali le possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico? Per la rubrica “Futuro da sfogliare” un estratto del libro Piano B – 10 consigli per cambiare lavoro (Apogeo) di Vittorio Martinelli, AD per l’Italia del colosso giapponese Olympus e professore a contratto per la Bologna Business School e Luigi Ranieri, cofondatore di bonsay.me, nonché formatore, counselor, coach e autore di libri e del podcast “Unlock Yourself”.