Il testo della proposta di legge sul diritto alla disconnessione, già depositato in Parlamento da alcuni deputati del Pd, approderà nei prossimi giorni in Senato. A promuovere l’iniziativa è stata l’associazione giovanile L’asSociata, nata circa sei anni fa per avvicinare i giovani alle istituzioni. Nei prossimi giorni il testo dovrebbe essere depositato al Senato. Nel frattempo, scopriamo nel dettaglio che cosa c’è scritto.
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La proposta di legge sul diritto alla disconnessione
Per “diritto alla disconnessione” si intende non dover essere “costantemente reperibile fuori dall’orario di lavoro e, quindi, avere la libertà di non rispondere alle comunicazioni di lavoro nei turni di riposo”, senza dover temere alcuna conseguenza per il proprio posto di lavoro. E se capitasse di dover riaccendere il PC per qualsiasi motivo, il datore di lavoro sarebbe tenuto a specificare che si tratta di una situazione eccezionale, da retribuire come straordinario. Altrimenti, per un minimo di dodici ore dalla fine del turno, il lavoratore deve essere lasciato in pace. La proposta di legge si focalizza anche sulle aziende con più di 15 dipendenti e chiede che siano le stesse imprese a fornire gli strumenti digitali ai propri dipendenti necessari per poter lavorare. La proposta di legge non prende in considerazione soltanto il rapporto verticale dipendente – coordinatore ma anche quello tra colleghi e, pertanto, il diritto alla disconnessione è obbligatorio anche tra di loro. Chi non rispetterà il diritto alla disconnessione rischierà una multa da 500 a 3.000 euro per ciascun lavoratore interessato.