Atteso per la fine della settimana il nuovo corpus normativo con gli aiuti alle attività produttive colpite dalle limitazioni dei Dpcm
Entro venerdì 16 dovrebbe arrivare il nuovo Dpcm con le restrizioni anti contagio. Considerato che la curva che mostra i progressi dell’epidemia non sta scendendo con la velocità auspicata, è probabile che ci attendano almeno altre due settimane di chiusure. Questo significa che sempre attorno alla medesima data il governo dovrebbe varare un nuovo decreto Ristori, il quinquies, insomma, il decreto Ristori 5, con cui sostenere le attività colpite dalle limitazioni prorogate e quelle in arrivo.
Cosa ci sarà del decreto Ristori 5
Da quanto si apprende la più grande novità nel decreto Ristori 5 dovrebbe essere il ritorno a un sistema molto più flessibile per abbracciare il maggior numero di beneficiari possibile. Insomma, potranno far domanda tutte le partite Iva e tutti gli imprenditori (negozianti, ristoratori, ecc…) che dimostrino una mancata fatturazione significativa senza che rilevi più il colore della zona in cui si trova la propria attività. Non sarebbero nemmeno previsti limiti legati a specifici codici Ateco (160 quelli coperti finora dalle ultime misure a sostegno dell’imprenditoria privata).
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E i liberi professionisti?
Torna poi con ogni probabilità il contributo a fondo perduto a favore delle partite Iva iscritte a un ordine professionale, i cui ultimi bonus risalgono allo scorso lockdown. Parliamo di una platea di oltre due milioni di persone tra avvocati, geometri, architetti, commercialisti, ingegneri, geologi che finora hanno potuto incassare esclusivamente tre assegni: due da seicento euro e uno da mille, dovendo però dimostrare per ottenere quest’ultimo di aver subito una flessione del fatturato pari al 33%.
Da quanto si apprende, il decreto Ristori 5, sulla spinta delle opposizioni, conterrà un nuovo bonus una tantum indirizzato alle casse pensione dei vari ordini che sarà poi girato a chi inoltrerà domanda. Non è dato sapere se il contributo a fondo perduto 2021 a favore delle partite Iva iscritte agli ordini sarà elargito a pioggia o mediante il vaglio delle domande inoltrate, limitando la platea a chi dimostra il lucro cessante a causa dei Dpcm. Quel che è certo, come è stato già anticipato, che non servirà dimostrare di operare in una zona di un colore specifico. I periodi di riferimento utili a tale prova questa volta dovrebbero includere i primi sei mesi del 2020.