Il premier ha presentato i nuovi vertici della compagnia di bandiera salvata con la recente decretazione d’urgenza Covid. Chi sono Francesco Caio e Fabio Lazzerini
È stato direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, forse perché nelle ultime ore incalzato dal PD di Nicola Zingaretti a dare una risposta riguardo i tanti dossier che, pur scottando, continuano a prendere polvere sulle scrivanie di Palazzo Chigi, ad annunciare i nuovi vertici di Alitalia, appena recuperata per la coda dall’ennesimo fallimento scampato, tramite un post apparso su Facebook: “abbiamo individuato l’ing. Francesco Caio quale Presidente della nuova Società, e il dott. Fabio Lazzerini quale Amministratore delegato. Il vertice neo-designato potrà da subito lavorare, con gli advisor già individuati dal Ministero dell’Economia, al nuovo piano industriale, che sarà poi notificato alla Commissione Europea”.
Prosegue senza sosta l’azione del Governo.
In questi giorni abbiamo lavorato al dossier Alitalia in modo da procedere…
Pubblicato da Giuseppe Conte su Lunedì 29 giugno 2020
Chi è Francesco Caio, neo presidente Alitalia
Per quanto riguarda Caio, ha iniziato la propria carriera nella Olivetti e nella Sarin, negli anni tra il 1982 e il 1984. Ha lavorato per McKinsey & Company, fatto un breve passaggio in Omnitel che muoveva i primi passi e ricoperto ruoli dirigenziali in Cable&Wireless, Lehman Brothers Europe e Avio SpA. Per quanto riguarda i precedenti incarichi governativi nei gioielli di famiglia dello Stato, nel 2014 è stato indicato amministratore delegato di Poste Italiane. Non fu una permanenza felice: fu pubblicamente contestato dai dipendenti del servizio postale che lo accusarono di “aver affondato l’azienda”. Fatto che non ha fermato la sua ascesa. Nel 2018 è divenuto presidente del Consiglio di Amministrazione di Saipem. Enrico Letta lo chiamò a guidare l’Agenzia per l’Italia digitale. È uno dei pochi manager che piaceva a Letta, ma pure a Matteo Renzi a persino ai 5 Stelle, che si sono vantati più volte di voler fare un repulisti quando si parlava di controllate. L’ingegnere elettronico napoletano, laureato al Politecnico di Milano e specializzato in Francia è stato infatti scelto dal ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli come mediatore con ArcelorMittal nell’ingarbugliata vicenda dell’ex Ilva, altro dossier scottante ancora aperto sul tavolo dell’esecutivo e ben lungi dall’essere chiuso. Ora Caio si occuperà di Alitalia, si spera con maggior fortuna.
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Chi è Fabio Lazzerini nuovo ad di Alitalia
Classe 1964, Laurea in Economia Aziendale con specializzazione in Marketing presso l’Università Bocconi di Milano, Fabio Maria Lazzerini ha invece iniziato la propria carriera professionale in Digital Equipment Italia, al tempo la seconda Azienda mondiale nel settore ICT. Quindi il passaggio in Autodesk e, poi, nella filiale italiana della multinazionale francese Neopost. Nel luglio 2013 fu chiamato a ricoprire la carica di Direttore Generale per l’Italia di Emirates. Attualmente Lazzerini era il chief commercial officer di Alitalia.
La nuova Alitalia parte con 3 miliardi dello Stato
Sempre Conte su Facebook ha scritto: “Questa decisione consente una risolutiva accelerazione del progetto riguardante la nuova compagnia, come prefigurato nel decreto “rilancio”. Abbiamo fretta di procedere”. Insomma, il premier ricorda a Caio e Lazzerini che urge un piano industriale o non staccherà l’assegno da 3 miliardi (in realtà la cifra, disposta con la decretazione d’urgenza per il Covid-19, sarà corrisposta a rate) per far decollare la nuova Alitalia. Già, ma come sarà la nuova Alitalia? Secondo il quotidiano La Stampa, che ha visionato le linee guida scritte al ministero dei Trasporti, al MIT c’è gran confusione. Pare che la flotta della compagnia di bandiera verrà utilizzata per «rotte a lungo raggio», alla ricerca di clientela delle classi business, nel contempo strizzando l’occhio al «turismo individuale». E ci sarebbe già il progetto di aumentare il prezzo dei biglietti. Non sarà un volo facile, questo, per Caio e Lazzerini anche perché, come sottolinea il quotidiano di Torino, da un lato il MIT incentiva a puntare sulle rotte a lungo raggio, dall’altro la politica, nuova azionista della compagnia, già insiste per aprire rotte nazionali con finalità puramente elettorali…