L’idea si è concretizzata in Toscana con il progetto “#Pietrasantaindossailsorriso”, che ha coinvolto le sarte della Consulta del Volontariato locale. Un’invenzione che oggi si rivela importante non solo per persone non udenti ma anche per commercianti, anziani e coloro che lavorano a stretto contatto con il pubblico
L’idea è nata in America, negli Stati Uniti. Ashley Lawrence, studentessa 21enne della Eastern Kentucky University, pensando a coloro che soffrono di difficoltà uditive, ha progettato mascherine trasparenti in grado di leggere il labiale. Un’invenzione che oggi si rivela decisamente importante. Non solo per persone non udenti e diversamente abili, ma anche per commercianti, anziani e coloro che lavorano a stretto contatto con il pubblico. In questi mesi di emergenza, infatti, in tanti hanno riscontrato difficoltà comunicative nell’interfacciarsi con coloro che indossano la mascherina classica. L’idea made in USA si è concretizzata in un progetto sociale, “#Pietrasantaindossailsorriso”, portato avanti dall’amministrazione comunale di Pietrasanta, in Toscana, insieme alla Consulta del Volontariato locale.
Il progetto #Pietrasantaindossailsorriso
#Pietrasantaindossailsorriso è l’iniziativa che, su proposta del consigliere comunale Giacomo Vannucci, ha coinvolto le sarte della Consulta del Volontariato locale. Le quali si erano già messe all’opera nella realizzazione di 8.000 mascherine di protezione individuale durante la prima fase dell’emergenza sanitaria. “Grazie a questo progetto, al supporto ricevuto e al prezioso lavoro delle sarte della Consulta, abbiamo realizzato e distribuito gratuitamente 550 mascherine trasparenti in corrispondenza del labiale” spiega il consigliere Vannucci. “I destinatari sono stati coloro che, riscontrando notevoli difficoltà comunicative, come non udenti e persone affette da autismo, ne avevano fatto richiesta”.
“Questi soggetti, oggi, sono penalizzati fortemente nello svolgere anche le più semplici attività. Come pagare alla cassa di un supermercato o interagire con l’impiegato di uno sportello pubblico. Ci siamo resi conto di come, in questo momento storico, fosse necessario fornirgli un aiuto concreto. Così, seguendo le linee guida dettate dalla Regione, le sarte hanno realizzato i prototipi in tessuto non tessuto e plastica alimentare trasparente che può entrare a contatto con la pelle senza danneggiarla”.
Un progetto circolare dedicato al sociale
Un grande lavoro eseguito con spirito di solidarietà è stato portato avanti dalle sarte che, senza percepire alcun guadagno, hanno prodotto questo particolare tipo di mascherine trasparenti. “Il nuovo dispositivo richiede un lavoro più laborioso del solito. Dato che deve essere applicata la plastica alimentare, i tempi di realizzazione divengono più lunghi rispetto a quelli impiegati nella produzione dei più comuni dispositivi di protezione”, racconta Andrea Galeotti, presidente della Consulta del Volontariato. “Nella fabbricazione, sono stati di grande aiuto i video-tutorial postati su YouTube dalla stessa Lawrence” spiega il consigliere Vannucci. “Alla distribuzione gratuita seguirà la produzione di nuove mascherine siffatte che saranno vendute a prezzi modici. E il cui ricavato sarà impiegato in progetti sociali volti all’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del comune di Pietrasanta”.
Un progetto circolare totalmente dedicato al sociale è quello che questa amministrazione porta avanti grazie anche all’aiuto di aziende. Come Riccardo Corredi, che si sono rese disponibili alla realizzazione di queste mascherine “speciali”.
Pubblico e privato insieme per il sociale
Riccardo Corredi è un noto imprenditore toscano che produce e vende materassi. “Dall’inizio dell’emergenza, nella mia fabbrica di Prato abbiamo riconvertito la produzione per fabbricare mascherine di protezione individuale” spiega l’imprenditore. “Quando abbiamo appreso l’interesse da parte del Comune di Pietrasanta alla produzione di questo tipo di dispositivo, ci siamo subito messi a lavoro. Così è nato il primo campione un paio di mesi fa. Tutte le mascherine che produciamo, sia quelle classiche che queste semitrasparenti sono certificate (colorante alimentare compreso) e autorizzate dal’Istituto superiore si sanità (ISS). Abbiamo fabbricato 60.000 dispositivi di protezione individuale in un mese, che sono stati venduti in tutta Italia, anche a mesticherie, profumerie e farmacie”.
“Al momento, ci stiamo concentrando sulla realizzazione di questo nuovo tipo di mascherine, di cui, per ora, me ne sono state commissionate un centinaio. Siamo molto felici di poter dare una mano in una fase di criticità e abbiamo pensato di donare gratuitamente parte della produzione”. Oltre alle mascherine, l’azienda Corredi vende anche un “kit virus free” composto da coprimaterassi e federe lavabili a 95 gradi grazie ad un particolare trattamento all’ozono in grado di distruggere i batteri presenti.
Un progetto scalabile e replicabile
Da Pietrasanta, il progetto ha fatto il giro d’Italia. “In tantissime altre realtà, da tutta la nazione, ci hanno contattati sia per richiederci le mascherine che per informarsi sul lavoro che c’è dietro alla fabbricazione di questi nuovi dispositivi” afferma Vannucci. “Sono molto contento di aver sensibilizzato altri Comuni, enti e imprenditori sul tema. Mi auguro che il nostro esempio possa essere replicato in altre zone del Paese. Nel nostro Comune, aumentano di giorno in giorno le richieste; al momento ne riceviamo tante anche da parte di commercianti e persone anziane. Come amministrazione vorremmo estendere l’iniziativa anche al personale degli uffici pubblici e degli istituti scolastici”.