Poche ore fa l’Istituto aveva pubblicato una comunicazione – poi rimossa – in cui sottolineava che sarebbe stato seguito l’ordine cronologico per erogare il bonus
Si era garantito che non ci sarebbe stato nessun clic-day, ovvero che le persone in difficoltà non avrebbero dovuto preoccuparsi, che tutti avrebbero avuto accesso al bonus di 600 euro messa a disposizione dal Governo per venire incontro a liberi professionisti e dipendenti. Invece, da qualche ora, il sito INPS è bloccato, procede a singhiozzo e chi è riuscito ad accedere alla homepage per cliccare sulla casella dove compilare tutta la documentazione è atterrato su una pagina di errore. Un primo aprile dal sapore amaro per molti lavoratori, dipendenti e partite IVA. «Dall’una di notte alle 8.30 circa, abbiamo ricevuto 300mila domande regolari – ha dichiarato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico – Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri».
Leggi anche: Conte alla tv tedesca: “Rispetto Merkel ma MES è superato”
Sito INPS e non solo
I problemi non riguarderebbero soltanto il sito INPS, ma anche quello delle casse previdenziali degli ordini professionali. L’INPGI, che si occupa dei giornalisti, aveva messo online un modulo da compilare a mano e spedire scannerizzato a un indirizzo mail. Poche ore dopo lo scoccare della mezzanotte, già molti utenti sui social lamentavano lo stesso problema: casella mail piena. Il giorno dei 600 euro, il primo aprile, potrebbe dare qualche grattacapo ai professionisti che erano stati inclusi in extremis nella misura, per ora una tantum, a sostegno dei lavoratori.
La pagina di errore sul sito INPS
Il problema ai server del sito INPS diventa così la classica profezia che si auto-avvera. I sistemi non hanno retto all’ondata di richieste. Il tutto a poche ore da un altro scivolone comunicativo dell’istituto guidato da Pasquale Tridico: come si legge sulla stampa, l’INPS ha rimosso un contenuto sul proprio sito in cui si spiegava che, per erogare il bonus dei 600 euro, sarebbe stato seguito il criterio cronologico di invio delle domande. Come dire: chi prima arriva meglio alloggia. In realtà l’ente pubblico è subito corso ai ripari correggendo la comunicazione.
Leggi anche: Covid 19, bonus 600 euro alle partite IVA. Giornalisti e avvocati, come ottenerlo
© Ministero del Lavoro – Twitter