Le previsioni della Commissione Europea non lasciano spazio a dubbi: il 2020 è l’annus horribilis per Roma
La notizia è che quella scoppiata con il coronavirus non è affatto una crisi simmetrica. L’Italia potrebbe uscire peggio di tutti (o quasi) i paesi europei che ancora fanno i conti con Fase 2, riaperture e sostegno alle imprese. La Commissione Europea ha annunciato che nel 2020 il PIL italiano potrebbe crollare del 9,5%. Peggio di noi farebbe la Grecia, un altro paese con alto debito. A confermare lo scenario di un vecchio continente che non si rialzerà tutto insieme è stato il Commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, che ha commentato così i dati di Bruxelles. «Sia la recessione che la ripresa saranno disomogenee». Insieme al crollo del PIL la Commissione ha pubblicato anche una previsione sul debito pubblico, che per l’Italia schizzerebbe al 159% del PIL (lo scorso anno era al 134,5%). Un’altra brutta notizia, soprattutto se commentata alla luce della decisione della Corte Costituzionale tedesca che ha dato 3 mesi di tempo alla BCE per giustificare il programma di Quantitative Easing. In altre parole, Berlino è pronta a sfilarsi dal programma di acquisto di titoli di stato.
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Annus horribilis per l’Italia
Per ora la Commissione Europea cerca di fare cerchio attorno a tutti i paesi membri. «L’UE uscirà dal 2020 con un debito più elevato, che potrebbe frenare gli investimenti e la crescita. Dovremmo sostenere gli investimenti per proteggere i lavoratori e il settore finanziario», ha twittato il vice della von der Leyen, Valdis Dombrovskis. L’ex primo ministro lettone, per usare un eufemismo, non è stato certo un sostenitore di tutti gli strumenti finanziari – dagli eurobond al debito perpetuo – proposti da paesi come Italia e Spagna che avrebbero aumentato la solidarietà europea. Per non far sì che la recessione allarghi ulteriormente le fratture che già dividono il vecchio continente, Gentiloni ha auspicato un’azione comune da parte di Bruxelles.
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Palazzo della Commissione europea
L’Italia intanto attende in queste ore i contenuti definitivi dell’ormai ex Decreto aprile (già ribattezzato Decreto maggio). La Presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, ha confermato a StartupItalia i propri timori per il futuro delle piccole medie imprese, quella rete di negozi di quartiere esposte alla tempesta in corso. Non passa poi giorno in cui Confindustria non incalzi il governo sulle azioni da mettere in campo per garantire liquidità alle aziende. La Commissione Europea ha infine pubblicato le previsioni sul fronte della disoccupazione e, anche in questo caso, l’asimmetria della crisi è evidente: nel 2020 l’Italia deve attendersi un tasso di disoccupazione all’11,8%, mentre la Germania del 4%.
#ECForecast: 📊#Unemployment in 2020 to increase in countries with workers on short-term contracts & in tourism:
🇩🇪4.0
🇨🇿5.0
🇦🇹5.8
🇲🇹5.9
🇳🇱5.9
🇩🇰6.4
🇱🇺6.4
🇷🇴6.5
🇧🇪7.0
🇧🇬7.0
🇭🇺7.0
🇸🇮7.0
🇮🇪7.4
🇵🇱7.5
🇫🇮8.3
🇨🇾8.6
🇱🇻8.6
🇸🇰8.8
🇪🇪9.2
🇱🇹9.7
🇵🇹9.7
🇸🇪9.7
🇫🇷10.1
🇭🇷10.2
🇮🇹11.8
🇪🇸18.9
🇬🇷19.9 pic.twitter.com/918knZ6WAR— EU Social 🇪🇺 (@EU_Social) May 6, 2020