In Giappone non c’è alcun lockdown ma Toyota è stata lo stesso costretta a mettere a riposo forzato i suoi dipendenti in 7 linee dato che la domanda è crollata
Per il mercato automobilistico rischia di essere una crisi senza precedenti quella rappresentata dai lock down come strumento di difesa dalla pandemia di Coronavirus. I dati di vendita lo confermano ma, più di tutto, lo dimostra la decisione di un colosso come Toyota di chiudere temporaneamente cinque stabilimenti in Giappone (qui tutti gli impianti), nonostante il Governo nipponico non abbia mai imposto misure restrittive. Il motivo? Produrrebbero veicoli che nessuno, nel mondo, acquisterebbe…
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Toyota ferma gli impianti
Toyota fa sapere che il crollo della domanda l’ha costretta a sospendere sette linee di produzione in 5 diversi stabilimenti in Giappone. La sospensione avverrà almeno fino al 15 aprile, comunica la prima casa auto nipponica, e porterà al taglio dell’output di circa 36.000 veicoli.
© Toyota
Gli impianti interessati spaziano lungo l’intero arcipelago nipponico e saranno quelli di Tsutsumi e Tahara nella prefettura di Aichi Prefecture, nell’arcipelago centrale, le fabbriche di Takaoka e Hamura assieme alla sussidiaria Hino Motors, e l’impianto di Miyata, nella regione a ovest di Fukuoka.
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Ai dipendenti coinvolti nel fermo della produzione verrà chiesto di usufruire delle vacanze retribuite, altri saranno assegnati a nuove mansioni durante il periodo di sospensione. Lo stop totale delle attività nel comparto auto riguarda anche i fornitori di accessori e delle parti di ricambio, penalizzati dalle interruzioni della logistica con la Cina, e rischia di creare chiusure a cascata di quelle PMI giapponesi che vivono unicamente sulla base dei contratti con Toyota.
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Il crollo delle immatricolazioni
Sebbene il governo di Shinzo Abe non abbia ancora varato misure restrittive ferree come il lock down, le immatricolazioni di nuove auto in Giappone hanno risentito delle limitazioni agli orari delle attività commerciali e degli inviti diramati a più prefetture di uscire solo laddove sia strettamente necessario. La chiusura dei concessionari durante i fine settimana, ha fatto il resto. In più, la Casa nipponica risente del crollo del mercato automobilistico nei principali Paesi: la produzione di Toyota in febbraio è calata del 13,8% su base annua. E i dati di marzo saranno sicuramente peggiori visto che è in quel mese che l’epidemia si è affacciata in Europa. Per quanto riguarda invece i dati dell’intero gruppo, che comprendono anche i marchi Daihatsu e Hino il calo è stato del 12,2%. Le vendite globali sono calate del 4,6%. Il marchio giapponese aveva già fermato l’interruzione della produzione in Europa e, da lunedì, sospenderà le linee in Russia per almeno cinque giorni.