I rappresentanti del comparto riservano altre bordate alla misura voluta dal Governo nel dl Rilancio e chiedono l’eliminazione del distanziamento sociale
Si fanno tesi i nervi dei rappresentanti del comparto turistico, ormai arrivati a ridosso della stagione estiva con magre opportunità di vedere gli affari tornare a decollare. Si registra così l’ennesimo attacco al bonus vacanze da parte del presidente di Confturismo Confcommercio, Luca Patanè, che senza mezzi termini lo ha bollato come misura inutile.
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Perché il bonus vacanze non piace
“Finora c’è stata molta propaganda, speriamo che la propaganda finisca e comincino i fatti. Sono passati vari mesi e la situazione è sempre peggiore. Sul turismo sono aperte ancora tante problematiche che noi come associazione avevamo anche indicato, in particolare sul turismo organizzato che è stato abbastanza dimenticato nel decreto ma non solo”. A dirlo è il presidente di Confturismo Patanè.
© Regione Liguria
Il numero 1 dell’associazione poi mette nel mirino la misura chiesta a gran voce da Italia Viva: “In primis il bonus vacanze non risolve nessuno dei problemi delle aziende e, oltretutto, è in funzione di un credito di imposta, e non servirà a un grande rilancio”. Credito di imposta significa infatti che gli albergatori dovranno di fatto anticipare lo sconto pagato dallo Stato per rientrare della spesa alla dichiarazione dei redditi successiva. Una misura che, considerate le condizioni in cui versa la categoria, è sembrata di cattivo gusto e rischia di aggravare nell’immediato i bilanci degli albergatori.
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“Il secondo punto è che le aziende stanno cercando di resistere in un momento difficilissimo in cui i dipendenti non hanno avuto ancora le casse integrazione e abbiamo dovuto anticipare gli importi perché altrimenti le persone non vivono. Poi il problema della liquidità delle banche. Insomma pur essendoci una precisa volontà di finanziare le imprese e il mercato in questo momento si vede poco e la condizione delle aziende comincia a essere molto pesante. Poi c’è l’effetto domino che è il più preoccupante: insolvenze, piccoli fornitori che saltano, altri che non pagano”.
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Il distanziamento sociale ucciderà il turismo?
Quindi Patanè si concentra sulle misure del distanziamento sociale: “Non possono avere così una ripresa e uno sviluppo, nessuno può volare con gli aerei mezzi vuoti, è un problema molto serio e mi piacerebbe che ci fosse una soluzione “europea”. Si decide che si prende la temperatura, si vola con la mascherina, il sistema di areazione degli aerei è come quello delle sale operatorie ma non possiamo pensare che ci sia il social distancing a bordo. Saranno danneggiati tantissimo il Sud e le isole, che sono anche i più impattati dalle vacanze estive. E a cascata il problema sarà anche sulle spiagge, negli alberghi”.
“Io spero – continua il numero 1 di Confturismo – che nei prossimi giorni vengano decise misure più radicali da questo punto di vista e che si decida una strada europea. Inutile che da noi ci sia il posto vuoto sull’aereo e sugli aerei francesi no”. “Non dobbiamo dare vantaggi ai nostri competitor stranieri e dobbiamo lavorare sulla sostenibilità del business. Altrimenti nei prossimi mesi avremo un enorme problema sociale di povertà di disoccupazione e poi lo Stato finisce i soldi da dare” conclude.