Domanda quasi azzerata nel turismo, nella ristorazione, nell’intrattenimento e nell’automotive. “Burocrazia e l’incognita sui provvedimenti presi alimentano l’incertezza”
Che la flessione del 30,1% nei consumi di marzo fosse solo l’inizio della caduta era chiaro a tutti. Difficile però non accusare il colpo leggendo i numeri del mese scorso riportati oggi dall’Ufficio Studi di Confcommercio. Rispetto ad aprile 2019, la caduta è infatti del 47,6%. In poche parole, dimezzata. “Pochissimi i segmenti sono riusciti a registrare un segno positivo (alimentazione domestica, comunicazioni ed energia), molti altri, invece, soprattutto quelli legati alle attività complementari alla fruizione del tempo libero, la domanda è stata praticamente nulla”.
Consumi e PIL
La questione più grave, spiegano da Confcommercio è la “concentrazione delle perdite su pochi importanti settori, come il turismo e l’intrattenimento, che sono anche quelli più soggetti a forme di distanziamento e rigidi protocolli di sicurezza, ma anche la mobilità e l’abbigliamento”.
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Pertanto, “la fine del lockdown non sarà uguale per tutti”. Ma soprattutto, dopo la riapertura “si avvertiranno anche dolorosi effetti su reddito e ricchezza che si protrarranno ben oltre l’anno in corso. Anche per queste ragioni, il rimbalzo congiunturale del 10,5% del Pil, stimato per il mese di maggio, appare modesto se confrontato alle cadute di marzo ed aprile e, nel confronto annuo, la riduzione è ancora del 16%”.
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Il crollo dei consumi del 47,6%, nel confronto con aprile del 2019, “è rappresentativo di un mese in cui quasi tutte le attività, ad esclusione di quelle considerate necessarie, sono state sospese e la mobilità personale fortemente ridotta. Il risultato è stato una caduta della domanda le cui dimensioni non si ritrovano in tempi di pace. Ampliando lo sguardo a cosa è accaduto nel periodo di lockdown si rileva nel complesso del secondo bimestre, nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, un calo del 38,9% dei consumi, dato che si riuscirà a recuperare solo in parte nei prossimi mesi. I più penalizzati continuano a risultare i servizi e in particolare quelli relativi al tempo libero”.