Classe 1966, lombardo, guida Assolombarda dal 2017. Tante le interviste contro il Governo
Il Consiglio Generale degli Industriali ha designato Carlo Bonomi come Presidente di Confindustria e successore di Vincenzo Boccia alla guida di via dell’Astronomia. La sfidante era Licia Mattioli, vicepresidente di Boccia. Per confermare il voto di oggi avvenuto tramite videoconferenza bisognerà aspettare il 20 maggio, quando andrà in scena l’Assemblea degli Industriali. Di certo c’è che i prossimi quattro anni – tanto dura il mandato del Presidente di Confindustria – non saranno facili per il mondo delle aziende e del lavoro. La recessione globale scatenata dall’emergenza coronavirus potrebbe essere la peggiore mai affrontata nella storia.
Carlo Bonomi: una Confindustria più di lotta
Lombardo, nato a Crema nel 1966, Carlo Bonomi è un imprenditore del settore biomedicale e guida dal giugno del 2017 Assolombarda, l’associazione delle imprese che operano nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza e che fa parte del mondo di Confindustria. Presiede il Consiglio di Amministrazione della Synopo Spa, società che opera nel settore della strumentazione e dei consumabili per neurologia, e delle aziende manifatturiere da essa controllate. Molto attivo su Twitter, il presidente designato di Confindustria ha più volte criticato l’attuale governo per quel che riguarda le misure messe in campo nel sostegno alle imprese. In un’intervista a La Repubblica ha definito il decreto Cura Italia «inadeguato».
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Carlo Bonomi
Sempre sul quotidiano diretto da Carlo Verdelli, Carlo Bonomi ha prospettato una «economia di guerra» per l’Italia. «L’economia sarà fortemente colpita – ha commentato – non dobbiamo aspettare le stime del primo trimestre e poi del secondo per immaginare quale sarà l’ordine di grandezza dei punti di PIL che perderemo. Non sarà stagnazione. Ci sono filiere come quelle del turismo, che vedranno il proprio fatturato scendere a zero. Dunque c’è necessità di recuperare una vera politica industriale. L’Italia deve essere capofila nel promuovere un nuovo progetto di politica industriale in tutta Europa».
Le critiche al Governo
Per l’immediato e il futuro Carlo Bonomi non ha chiesto un ruolo eccessivo allo Stato, men che meno il ritorno dell’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale di novecentesca memoria. «Lo Stato deve restare regolatore non gestore». Nelle difficili settimane di marzo, quando buona parte del mondo produttivo chiedeva risposte e voleva riaprire per non morire, Carlo Bonomi ha rilasciato un’altra intervista, questa volta al Giornale, nella quale criticava i sindacati che minacciavano scioperi e il governo. «I codici Ateco riflettono un’economia del secolo scorso», ha dichiarato in riferimento alla diatriba e alle confusione sull’elenco delle attività essenziali rimaneggiato più e più volte. Prima di Pasqua Bonomi ha infine rilasciato un’ultima intervista al Corriere della Sera in cui ha calcato di nuovo la mano contro l’esecutivo.
.@ilgiornale #24marzo imprenditori rispettano le regole condivise con sindacato e fanno tutto necessario per garantire forniture indispensabili a salute degli 🇮🇹. Le aziende non in regola vanno chiuse ma proclamare scioperi è inaccettabile e irresponsabile #COVID19 #ServireItalia pic.twitter.com/JEoc05NqHP
— Carlo Bonomi (@CarloBonomi_) March 24, 2020
«La nostra sensazione – ha detto – è che non ci sia una visione su come affrontare la cosiddetta Fase 2. Molto più facile trincerarsi dietro un rassicurante “Stiamo a casa”». Carlo Bonomi è entrato anche nella polemica sul MES con un commento critico nei confronti del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, finora contrario a far ricorso ai finanziamenti del Fondo Salva Stati. «Nel confronto tra MES ed Eurobond non commettiamo il pericoloso errore di isolarci. Alla fine sarebbe svantaggioso. Non dimentichiamoci che l’Italia ha accesso ai mercati solo grazie alla BCE». Le dichiarazioni delle ultime settimane lasciano dunque intendere che i rapporti tra il Governo e Confindustria non saranno in discesa e che da via dell’Astronomia non si misureranno le critiche a Palazzo Chigi con il contagocce. Se confermato dall’Assemblea di maggio, Bonomi sarà presidente di Confindustria fino al 2024.