Quanto ai prestiti alle realtà produttive previsti nel decreto imprese “saranno erogati a tassi simbolici dello 0,2-0,3%, e i finanziamenti potranno essere usati solo se si investe in Italia”
Se ne parla da diversi giorni e con le parole odierne del Sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta probabilmente si è compiuto un altro piccolo passo verso l’ufficializzazione: con il decreto aprile, che dovrebbe vedere la luce entro Pasqua (quindi per domenica, ma sappiamo che a oggi nessun decreto ha rispettato la calendarizzazione originale), il bonus da 600 euro alle partite Iva dovrebbe essere innalzato a 800. E potrebbe anche perdere la sua formulazione di concessione “una tantum” visto che potrebbe essere elargito per più mesi, a seconda di quanto durerà ancora il lock down e di quanto morderà il freno all’economia la ventura crisi economica.
Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia
Cosa ha detto Baretta sul bonus da 600 euro
Dai microfoni di Radio24, il Sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta ha annunciato che “Il bonus da 600 euro lo porteremo a 800 euro, tutti lo avranno”, se ne avranno diritto. Sui lavoratori agricoli e stagionali, Baretta ha sottolineato che i voucher “sarebbero stati utili in questo momento, ora bisognerà trovare uno strumento analogo”.
Sui prestiti alle imprese
Baretta ha poi illustrato alcuni contenuti del decreto imprese presentato ieri in conferenza stampa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. I prestiti alle realtà produttive previsti nel decreto “saranno erogati a tassi simbolici dello 0,2-0,3%, e i finanziamenti potranno essere usati solo se si investe in Italia”.
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Cosa prevede il decreto imprese
Le misure adottate nella giornata di ieri dal Governo prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.
In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia. Nello specifico:
- le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro ottengono una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto e per queste è prevista una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia;
- la copertura scende all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi;
- l’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda;
Per le piccole e medie imprese, anche individuali o partite Iva, sono riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da SACE sarà gratuito ma subordinato alla condizione che le stesse abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia.
Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di Garanzia per le PMI, aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti.